Ethero

lunedì 14 luglio 2014

Escape Dead Island

  • Piattaforme:PC, PS3, Xbox 360

  • Genere:Survival horror

  • Data uscita:Autunno 2014

     

    I nostri cari amici zombi non potevano certamente mancare alla fiera videoludica più importante del settore e così anche quest'anno, durante l'E3, abbiamo avuto la nostra bella dose di mangia cervelli. Techland con il suo Dead Island 2 è riuscita a catalizzare ovviamente tutte le attenzioni, forte di un filmato d'apertura d'effetto altamente spettacolare.
    I giocatori però hanno visto veramente poco di interessante in quella manciata di minuti di computer grafica confezionati ad arte, rimanendo affamati di novità come un non morto a digiuno da giorni. Visto che l'attesa fino alla Gamescom (dove avremo finalmente una versione giocabile, si spera) sembrava davvero troppo lunga, e l'hype come ben sapete va alimentato continuamente, Deep Silver ha ben pensato di regalare a tutti un piccolo extra, presentando a sorpresa Escape Dead Island. Ci siamo dunque recati negli uffici milanesi di Koch Media per provare una versione preliminare del titolo e oggi siamo pronti a svelarvi quanto abbiamo scoperto sulla nuova produzione.

    Partiamo dalle basi: Escape Dead Island ribalta come un calzino tutto quello che pensavate di conoscere sulla serie. Certo ci sono ancora gli zombi e sì, dovrete riuscire a sopravvivere tentando di farvi strada con le armi più disparate, ma il tutto sotto una nuova veste grafica.
    Fatshark, il nuovo team di sviluppo per questo progetto, ha infatti deciso di rivoluzionare completamente l'impatto visivo, non solo realizzando un titolo completamente in cel shading, ma soprattutto eliminando in via definitiva la visuale in prima persona caratteristica della serie per passare ad una in terza persona, decisamente più adatta alla tipologia di gioco che ci siamo trovati davanti.
    Escape Dead Island ci piazzerà di nuovo sull'isola di Banoi, ma questa volta, piuttosto che massacrare impunemente non morti, avremo una trama molto più articolata da seguire, caratteristica che potrebbe diventare uno dei punti di forza dell'intero gioco. Studiato e sviluppato per accontentare soprattutto i fan, questo nuovo progetto ci racconta gli accadimenti tra il primo e il secondo capitolo della serie, divenendo un anello di congiunzione importantissimo per tutti gli amanti del lore e della narrazione.
    Il prodotto, tuttavia, mantiene una fortissima dose di follia e la mente del nostro personaggio, vulnerabile ai morsi degli zombie, non sembra passarsela esattamente alla grande. Non sono rari infatti i casi di visioni improvvise e il comparto tecnico, come dicevamo poc'anzi, riesce ad affiancare il tutto in maniera convincente. Ad un primo sguardo fugace l'isola sembra quella di sempre, ma non appena si esce all'aperto e si alzano gli occhi al cielo qualcosa non torna. Rocce fluttuanti come in un quadro di Magritte affiancano le nuvole, mentre piovono container che ci forzano lentamente a seguire passaggi lineari e forzati. Se dovessimo quindi puntare il dito verso uno dei difetti più grossi riscontrati durante questa nostra prima prova, potremmo tranquillamente indicare la poca libertà concessa al giocatore per l'esplorazione, costretto a girovagare per l'isola attraverso vicoli e strettoie, e questo nonostante la buona estensione dell'area di gioco.
    Questa struttura è stata ovviamente pensata per indirizzare l'utente finale verso zone ben precise e la massiccia presenza di eventi scriptati ne è la giustificazione più palese.

    Sebbene agli inizi della nostra avventura il gioco tenda ad offrire meccaniche lente e ragionate, con tanto di indicatori sugli zombi atti ad indicare il nostro grado di stealth, con l'avanzare dei capitoli l'azione diverrà sempre più importante e dirompente, soprattutto quando entreremo in possesso di armi poderose. Nella nostra prova una pistola silenziata e un fucile a pompa affiancavano una mazza ferrata e un'accetta dotata di lame, perfetta per fare a pezzi i numerosi nemici che ci correvano incontro.
    Entrati in combattimento il mouse diviene la nostra arma principale, con un tasto dedicato ai colpi veloci e uno a quelli potenti da combinare tra loro per sbarazzarsi velocemente dei nemici, con l'unica limitazione imposta dalla barra della stamina. Lenti, stupidi e senza troppa fame, evidentemente, gli zombi ci sono sembrati decisamente troppo poco pericolosi e nel giro di qualche minuto eravamo già in piena mattanza. Tra finisher, decapitazioni e colpi caricati l'azione a schermo ci ha esaltato e divertito e il sangue, sempre copioso, imbrattava completamente lo schermo. Il gameplay insomma è semplice ma funzionale e la possibilità di combinare le armi tra loro sui vari banchi di lavoro, così da creare nuovi strumenti di distruzione, dovrebbe regalare al pubblico proprio quel pizzico di profondità in più.
    Il codice, ovviamente, era ancora molto arretrato, ma non è mancata una bossfight piuttosto semplice dove veniva richiesto di massacrare senza pietà una figura importante della trama, che non vi riveleremo per evitarvi spoiler, mentre ondate di non morti continuavano a saltarci addosso. La trama dal canto suo non è di facile lettura e quasi impossibile da comprendere durante i nostri venti minuti di gioco, dato che flashback, salti temporali e visioni hanno costellato questo breve test rendendo impossibile farsi un quadro preciso.
    Per forza di cose dovremo quindi attendere una nuova prova per approfondire la conoscenza con questo spin off e Colonia dovrebbe essere la tappa perfetta. 

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