Ethero

domenica 25 agosto 2013

Rocksmith 2014


  • Genere:Rhythm Game

  • Sviluppatore:Ubisoft

  • Data uscita:Dicembre 2013

     

     Fino a qualche anno fa i giochi musicali vivevano una stagione di fama e gloria. Le serie di Rock Band e Guitar Hero si dividevano un fiorente nuovo mercato di appassionati desiderosi di avvicinarsi al mondo musicale attraverso la porta offerta dei videogiochi. Quegli anni sono passati, il pubblico ha cambiato gusti, e quelle serie che sembravano inarrestabili sono quasi finite nel dimenticatoio. In questo scenario si è inserita Ubisoft con Rocksmith, titolo uscito lo scorso settembre, capace di offrire una visione nuova del genere, inaugurando un percorso che continuerà a fine ottobre con Rocksmith 2014, produzione che abbiamo provato nelle salette della Gamescom 2013. 
    Come sappiamo dal precedente capitolo, il titolo Ubisoft ci permette di collegare una chitarra elettrica a PlayStation 3, Xbox 360, Mac e PC, per accedere a quello che fondamentalmente è un maestro di musica virtuale. Poniamo di voler imparare la tecnica del bending: accediamo alla serie di lezioni dedicate e troviamo un software capace di seguirci passo dopo passo lungo il percorso d'apprendimento, un software che riconosce i nostri errori e reagisce proponendoci soluzioni adeguate, un software che ricalca con soddisfacente fedeltà il comportamento di un vero e proprio maestro.
    Fin dall'inizio tutte le lezioni sono disponibili per il giocatore, così da andare incontro alle diverse esigenze di ognuno, e ai diversi livelli di bravura. Si può partire completamente da zero, ma si può anche decidere di affrontare le canzoni più difficili puntando al 100 %. Nel caso la nostra prestazione non fosse soddisfacente, poi, il software riconosce le aree migliorabili e propone delle lezioni di conseguenza, oppure dà la possibilità di ridurre la velocità dei brani o di diminuire la densità delle note così da guidare gradualmente il giocatore nell'apprendimento. 
    Imparare a suonare uno strumento non ha molto senso se poi non si condivide la propria nuova abilità con qualcuno. Si può portare la chitarra sulla spiaggia come un romantico bardo (sapendo poi che quello che suona rimane da solo attorno al falò, mentre gli altri si appartano), oppure si possono incontrare colleghi musicisti per fare qualche sessione d'improvvisazione. Se la prima opzione è confinata ai mesi estivi, la seconda non è comunque di più semplice realizzazione, visto che non è sempre immediato conoscere esattamente gli strumentisti che ci servono per mettere su qualche jam session. Rocksmith 2014 ci viene incontro su questo fronte con il Session Mode, una sala prove virtuale nella quale tre compagni di suonata controllati dal software ci accompagnano nell'esecuzione. Decidiamo un genere, una velocità, la scala da seguire e quali strumenti assegnare agli altri, e poi basta iniziare a suonare per vederli reagire al nostro stile. Partiamo piano e la batteria abbozza pochi colpi, il basso giusto qualche nota per rinforzare la tonalità, acceleriamo ed aumentiamo l'intensità e i nostri compagni ci seguono crescendo e addirittura proponendosi per dei solo e passaggi di scala, il tutto con una latenza accettabile. Ovviamente non parliamo di musicisti in carne ed ossa, e certo non possiamo chiedere di ritrovare quelle occhiate che ci si scambiano durante una jam, ma il software riesce a seguire il giocatore senza rimanere fastidiosamente indietro, offrendo così l'opportunità unica di mettere alla prova la propria creatività direttamente dal salotto di casa. 
    Se l'orecchio è appagato, anche tutti gli altri sensi vogliono la loro parte. Esteticamente il titolo Ubisoft è molto chiaro, sia mentre ci indica le note da suonare, che nei menù, ora praticamente privi di quei caricamenti che invece viziavano il primo capitolo. Anche il problema della latenza tra gli input e la loro trasposizione a schermo è stato affrontato con successo, mentre sul fronte dei contenuti possiamo dire con piacere che saranno ben tre volte tanto quelli del titolo precedente: più di 50 canzoni, 67 strumenti da assegnare ai musicisti virtuali (ognuno con campioni registrati da musicisti professionisti), e la possibilità di importare quasi tutti i brani già disponibili ad oggi per Rocksmith e i suoi DLC. L'unica cosa che manca è la possibilità di registrare le proprie performance, ma per questo gli sviluppatori hanno una spiegazione tanto sincera quanto condivisibile: l'aggiunta di detta possibilità avrebbe richiesto uno sforzo notevole in termini di sviluppo, per poi non riuscire comunque a raggiungere il livello di software già disponibili sul mercato. 

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