Ethero

lunedì 18 agosto 2014

Assassin's Creed Unity

  • Piattaforme:PC, PS4, Xbox One

  • Genere:Action-Adventure

  • Sviluppatore:Ubisoft

  • Data uscita:28 ottobre 2014

     

     

    Vive la révolution. L’ambientazione di Assassin’s Creed: Unity, con ogni probabilità, è stata per anni la più desiderata dai fan. Un periodo instabile e pieno di fatti e personaggi storici concentrati nel giro di un decennio è semplicemente perfetto per la serie con gli assassini e i templari, e ora che Ubisoft ha deciso di accontentarci l’attesa è salita alle stelle. Se aggiungiamo il fatto che Unity sarà il primo gioco della saga pensato per la next-gen e che uscirà in un anno ricordato più per i giochi rimandati che per quelli usciti, non vi sono davvero ragioni per non provare almeno un po’ di (in)sano hype nei confronti di questo gioco.
    Se l’ambientazione è risultata sin da subito convincente, però, qualche dubbio è sorto nel momento in cui Ubisoft ha parlato di Unity come di un gioco con profonde funzionalità cooperative. Qualcuno ha storto il naso, qualcun’altro ha pensato che il gioco avrebbe preso una direzione non gradita. Gli sviluppatori hanno immediatamente corretto il tiro, spiegando che - in realtà - questo gioco è un’esperienza che può essere vissuta interamente in single player, ma in cui il multiplayer cooperativo avrà un ruolo tutt’altro che marginale. Un po’ di confusione, insomma, che abbiamo potuto chiarire dopo una prova al cospetto della tanto discussa modalità cooperativa.
    La modalità cooperativa di Assassin’s Creed: Unity si colloca a metà strada tra una modalità secondaria e la modalità principale. In breve, nel gioco vi saranno missioni pensate esclusivamente per il giocatore singolo, destinate a narrare le vicende principali del racconto e scarsamente rigiocabili. La modalità cooperativa, invece, riguarda principalmente delle quest secondarie, orientate esclusivamente all’ottenimento di loot ed esperienza ma non per questo prive di risvolti narrativi, e spesso di una durata piuttosto ragguardevole (si è parlato di missioni pensate per durare almeno un’ora).
    In alcune particolari aree del gioco si possono attivare tali missioni, che ci presentano una schermata con tre scelte. Si può decidere di affrontare la missione cooperativa in single player: chi intende giocare Assassin’s Creed: Unity senza mai fare ricorso al multiplayer, potrà farlo. Il problema è che la difficoltà delle missioni cooperative non viene scalata a seconda del numero di giocatori presenti: una missione pensata per quattro giocatori, infatti, risulterà estremamente difficile se giocata in single player. Qualche giocatore potrebbe trovare affascinante affrontare tali missioni in solitaria, per ottenere un maggiore grado di sfida, ma in generale Ubisoft sembra “invitarci con le buone” a giocare le missioni coop in compagnia di qualche altro giocatore. Le altre due scelte ci consentono di invitare alla partita i nostri amici o, in alternativa, di trovare altri giocatori tramite un sistema di matchmaking. Considerando la grande quantità di fan del franchise Assassin’s Creed, crediamo che trovare qualche compagno di gioco non sarà mai un problema.
    Una volta ottenuta la missione, i giocatori troveranno davanti a sé uno scenario inedito. Al fine di agevolare la rigiocabilità delle missioni cooperative, infatti, l’ubicazione dei nemici e la presenza di eventuali passaggi bloccati da una porta chiusa viene generata in maniera procedurale. Così, ad ogni replay i giocatori avranno a che fare con qualcosa di nuovo, e saranno costretti a ridiscutere le tattiche di volta in volta, piuttosto che procedere meccanicamente verso l’obiettivo. Ma non è finita: persino il pattern dei nemici è stato modificato radicalmente: dimenticatevi i percorsi su binari dei precedenti Assassin’s Creed, in Unity i cattivi si muovono con più naturalezza, compiono deviazioni e tendono a fermarsi in maniera apparentemente improvvisa. In breve: ci sarà da soffrire, ci sarà da lottare. Fortunatamente, gli sviluppatori hanno pensato bene di alternare aree dense di nemici ad aree sicure, in modo tale che - anche nell’incognita della randomicità - vi siano momenti in cui i giocatori possano riprendere fiato e riorganizzarsi.
    Anche quando si raggiunge l’obiettivo della missione - che può variare dalla semplice apertura di uno scrigno ben custodito fino alle classiche missioni di assassinio o di ricerca di indizi - la missione non termina: i giocatori devono infatti abbandonare l’area della missione in sicurezza prima di poter cantare vittoria, una scelta che certamente darà luce a numerose fughe rocambolesche, specie in seguito a un piano stealth mandato alle ortiche all’ultimo istante.
    La presenza di una così forte modalità cooperativa ha indotto gli sviluppatori a permettere una profonda personalizzazione del proprio personaggio. Si tratta dell’Assasin’s Creed più evoluto in questo senso, che ci permette di scegliere tra una enorme vastità di vestiti che influenzano le caratteristiche del personaggio (letalità, resistenza, invisibilità e agilità) oltre alle proprie abilità passive. Vi è poi una enorme gamma di armi, divise tra spade, armi lunghe, armi pesanti, pistole e fucili. Per dare un’idea della quantità di armi a disposizione, soltanto nella categoria spade abbiamo contato ben 27 elementi, ma il numero potrebbe addirittura crescere nella versione definitiva del gioco.
    Oltre a questi aspetti, vi è la possibilità di assegnare al personaggio quattro skill attive, che applicano diversi effetti e che consentono, ad esempio, di creare un personaggio capace di curare, un personaggio capace di individuare la posizione dei nemici dietro ai muri e di condividerla con i propri compagni, in grado di portare con sé un maggior numero di oggetti, di scassinare i lucchetti attraverso un minigioco, eccetera. Si tratta di una sorta di sistema di classi quasi invisibile ai giocatori, ma che saprà influenzare in maniera radicale il comportamento del proprio party.
    Il fighting system di Assassin’s Creed è stagnante da parecchio tempo. Uno degli aspetti più deboli della saga, infatti, si riscontra proprio nel combattimento troppo uguale a se stesso nelle varie iterazioni della saga. Anche Unity non si discosterà troppo da quanto visto in precedenza, ma nella demo presentataci alla Gamescom abbiamo con piacere constatato che i nemici sembrano non attendere il proprio turno per affrontarci, mettendoci rapidamente in pericolo. Non abbiamo visto sufficienti sequenze di combattimento per poter esprimere un giudizio su questo aspetto del gioco, ma possiamo già affermare che - in coop - qualcosa cambia.
    Nello specifico, la presenza di più assassini sul campo di battaglia può dare luogo a tattiche mai viste prima nella serie. Ad esempio, è possibile iniziare un combattimento con un assassino, consentendo a un secondo assassino di giungere indisturbato alle spalle del nemico impegnato in singolar tenzone per eliminarlo con un colpo di lama celata. O, in alternativa, con una mossa di soffocamento, una delle tante novità di Unity.
    Non vi è dubbio, però, che la massima soddisfazione la si ottenga coordinando alla perfezione un attacco con i propri compagni. Quando si vedono scendere da un muro quattro assassini controllati da altrettanti giocatori, che con tempismo perfetto si scagliano su altrettante guardie, la soddisfazione è davvero molto grande. Crediamo, insomma, che questa modalità cooperativa di Assassin’s Creed: Unity saprà offrire una nuova gamma di emozioni anche a chi conosce alla perfezione questa serie.
    Dopo il chiacchierato caso del downgrade grafico di Watch Dogs, abbiamo sviluppato una certa immunità nei confronti delle demo di Ubisoft. Dobbiamo dire che la demo presentataci nel corso dell’E3 2014 ci aveva lasciati letteralmente a bocca aperta, ma per le ragioni di cui sopra siamo rimasti con il beneficio del dubbio.
    Dopo questa prova alla Gamescom 2014 possiamo confermare che molti dei nostri dubbi erano infondati, mentre altri sono stati tristemente confermati. Ovvero: la grafica di Assassin’s Creed: Unity è straordinaria. Parliamo senza ombra di dubbio del miglior capitolo della saga da un punto di vista tecnico, nonché di uno dei migliori prodotti presenti nel catalogo delle console next-gen. Al contempo, il gioco ha ancora bisogno di una bella ripulita: abbiamo notato svariati problemi nel motore grafico che, nonostante un frame rate davvero stabile, si è spesso perso in grossolani casi di compenetrazione poligonale e di vistoso aliasing sulle ombre. Problemi che potranno essere risolti prima dell’uscita del gioco ma che, per il momento, stonano nel bel mezzo della festa grafica di questo quinto capitolo della serie.

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