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sabato 5 novembre 2016

Crazy Machines 3

  • Piattaforme:PC

  • Genere:Puzzle game

  • Sviluppatore:FAKT Software

  • Data uscita:Seconda metà 2016

     

     

    Le tessere del domino sono probabilmente celebri più per i loro mirabolanti effetti a catena che per il gioco a cui appartengono. Esse, nel corso degli anni, sono state utilizzate da persone la cui dose di pazienza supera quella del Dalai Lama per dare vita a impressionanti strutture il cui scopo ultimo è collassare su sè stesse in maniera da dare immensa gioia agli occhi di chi osserva. La cosa però si è evoluta e molto spesso capita di vedere video in cui i più disparati oggetti vengono montati sequenzialmente tra loro per dare vita a macchine assurde ma dal funzionamento perfetto. Stiamo parlando di filmanti come il recente "How to never turn a page yourself ever again", dategli un occhiata, se vi piace probabilmente vi piacerà anche Crazy Machines 3.
    Quello che ci troviamo tra le mani è un insolito puzzle game in cui, proprio come dicevamo poco sopra, siamo chiamati disporre una miriade di tipologie di oggetti differenti in modo da creare un effetto a catena che risolva l'enigma del livello. Ogni schema infatti prevede un macchinario già predisposto a cui mancano alcuni "ingranaggi" per funzionare correttamente. Gli scopi possono essere i più disparati: dal semplice far cadere una cassa sul retro di un camioncino, al lanciare in orbita un malcapitato pupazzo. All'inizio di ogni sfida troviamo sul lato sinistro della schermata gli strumenti a nostra disposizione e in basso il pulsante per avviare (o per stoppare) lo scorrere del tempo. Crazy Machines 3 ci prende per mano per i primi otto schemi, i quali fungono da introduzione alle meccaniche base e servono essenzialmente da tutorial. La campagna si struttura poi in quattro gruppi di livelli, suddivisi per grado di sfida: da facile a ultradifficile. In realtà abbiamo notato che la curva di difficoltà non è calibrata benissimo e abbiamo trovato alcuni schemi particolarmente ostici anche nelle modalità facili e viceversa. Probabilmente la spiegazione risiede nel fatto che non tutti gli enigmi sono elaborati dalla stessa persona e, per un giocatore abituato a lavorare secondo determinati schemi mentali, certi rompicapi risultano più facilmente approcciabili rispetto ad altri. Detto questo, anche se il gioco è chiaramente pensato per un'esperienza singolo giocatore, affrontarlo in compagnia di amici potrebbe essere un buon modo per sbloccare situazioni apparentemente irrisolvibili: molteplici punti di vista sommati a diverse scuole di pensiero uguale più possibilità di giungere alla soluzione. Tornando sul discorso campagna, ogni modalità si suddivide a sua volta in vari gruppi di livelli; quella facile in particolare introduce, suddividendole in quattro scaglioni, le principali tipologie di strumenti a nostra disposizione. Si parte dalla meccanica di base, in cui corde, palloncini e ingranaggi la fanno da padrone, si prosegue con roba più tecnologica come la luce elettrica e l'energia eolica, segue il futurismo spaziale, in cui raggi laser e fulmini saranno i nostri principali grattacapi, per poi concludere con switch che influenzano la gravità e attivatori radiocomandati.
    Se nella parte facile del gioco gli enigmi sono principalmente legati agli elementi cardine del livello, dalla difficoltà media in sù gli sviluppatori si sono divertiti a mischiare le carte in tavola, mettendoci a disposizione tutti gli elementi con cui abbiamo preso confidenza nei livelli precedenti e confezionando rompicapi sempre più fantasiosi. Seppur la difficoltà sembra impennarsi brutalmente  in alcuni livelli, dobbiamo ammettere che il titolo non risulta mai frustrante, e dopo esserci spremuti un po' le meningi siamo sempre riusciti ad averla vinta. Ad ogni modo, se un enigma dovesse risultare troppo ostico è possibile passare oltre, affrontando quindi le sfide nell'ordine che si preferisce.
    Crazy Machines 3 non punta certo sul comparto tecnico, ma dobbiamo ammettere che il titolo è gradevole alla vista e i modelli riportano ad un design giocattoloso che si adatta perfettamente alle necessità della produzione. La fisica, importantissima invece, è convincente e ben realizzata: non abbiamo riscontrato nessun bug e ogni volta che abbiamo fatto partire la macchina gli oggetti disposti hanno reagito sempre allo stesso modo, se non preventivamente modificati da noi, riportando fedelmente le loro reazioni in base a forma, peso e modalità con cui vengono sollecitati. Quello su cui il titolo pecca è invece il sistema di spostamento e collegamento di alcuni strumenti. Se è infatti possibile spostare la telecamera in diverse angolazioni (cosa che non abbiamo mai sentito la necessità di fare), acchiappare con precisione una sottile asse di legno o collegare più spine di corrente ad una singola ciabatta elettrica si è rivelato a volte più macchinoso del dovuto. Fiore all'occhiello della produzione è la modalità creativa: vero cuore pulsante del titolo che vi permetterà di dare sfogo alle vostre fantasie più sfrenate in ambito di reazioni a catena. L'imponente editor infatti mette a disposizione tutti gli strumenti incontrati nel gioco, più molte altre strutture di contorno, il tutto modificabile a piacimento per quanto concerne colorazione e materiale  costruttivo. L'unico limite è la fantasia dell'utente, che può liberamente scegliere se realizzare un rompicapo o una macchina automatica, il cui unico scopo è deliziare con la sua meccanica precisione l'occhio di chi la osserva. Ogni creatura viene poi caricata sul workshop di Steam ed è gratuitamente scaricabile da tutti i possessori del titolo, i quali possono anche votarla e commentarla. Insomma, proprio come Little Big Planet, Crazy Machines 3 è legato a doppio filo alla fantasia dei suoi utenti i quali determineranno attraverso le loro creazioni la longevità del titolo.

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