Data uscita:24 aprile 2013
I giocatori più attenti alle dinamiche dei giochi indie potrebbero già aver sentito parlare di Monaco: What’s yours is mine:
non per niente, infatti, il titolo in questione è stato premiato
all'Independent Games Festival 2010 nelle categoria relativa al miglior
design, vincendo altresì il Grand Prize della manifestazione.
I
tre anni passati dall’improvvisa ribalta suggeriscono come la
progettazione sia stata tutt’altro che agevole, ma i lunghi periodi di
sviluppo nell’ambito delle produzioni indipendenti sono sempre da tenere
in considerazione, vuoi per le ristrettezze di budget, vuoi per i pochi membri dei team. In ogni caso, ora che il titolo è finalmente presente su Steam al prezzo di € 10,99, possiamo cominciare a inquadrare il background
narrativo che fa da trampolino di lancio all’intera esperienza: siamo
dunque a Monaco, e una banda di quattro manigoldi è appena riuscita a
evadere di prigione. Il buonsenso suggerirebbe di darsi alla macchia e
fuggire, ma nella città dello sfarzo e dei casinò l’azzardo è un
elemento fin troppo comune, e un favore alla dea bendata è un privilegio
che non si nega a nessuno. I quattro ladri, una volta evasi, dunque,
incontreranno altri quattro balordi, e insieme elaboreranno piani che
sembrano uscire, anche come suggestioni, da film come Ocean’s Eleven:
l’obiettivo finale è quello di scappare via per sempre col bottino, ma
ciò richiederà di rapinare ville, consolati, navi da crociera in fiamme,
banche e altri ambiziosi obiettivi.
Parte da questa premessa
l’avventura in singolo, che avrà principalmente due compiti: far
conoscere di volta in volta i vari personaggi della banda, e illustrare
tutte le varianti del ricco e complesso gameplay del titolo.
Se l’esperienza vissuta in single player soffre di alcuni limiti (di questo parleremo meglio dopo), la regina assoluta del titolo Pocketwatch Games è l'originalissima cooperativa, fruibile via Steam o in locale, che consentirà a quattro giocatori di agire contemporaneamente per cercare di mettere a segno i vari colpi.
Le
missioni in co-op saranno mutuate direttamente dalla modalità in
singolo, e riproporranno le stesse situazioni. Tutto ciò, in ogni caso,
non crea il pur prevedibile senso di ripetitività, visto che non è
errato dire che giocare in singolo piuttosto che in compagnia creerà due
vere e proprie esperienze differenti: più riflessiva e in qualche modo
maggiormente concentrata sulla storia quella in singolo, più frenetica,
strategica, e divertente quella in co-op.
Abbiamo
detto dell’obiettivo generale del titolo, ovvero centrare una serie di
colpi e scappare per sempre col malloppo. Questo traguardo principale,
evidentemente, passa attraverso il compimento dei vari misfatti, ed è
proprio da qui che parte la nostra disamina del gameplay.
Appena
avviata la prima missione, il primo impatto col gioco è in verità un
po’ disorientante: una visuale interamente bidimensionale, con
inquadratura dall’alto, accoglie il giocatore ancora intento a capire
cosa debba veramente fare. Una volta presa confidenza col sistema di
controllo estremamente intuitivo, però, le cose si fanno decisamente più
interessanti: spostandosi per lo scenario infatti la grigia planimetria
si rivelerà davanti agli occhi del protagonista, e si scopriranno le
varie stanze e minacce rappresentate dall’ambiente di gioco. Un elemento
interessante, che aiuta veramente molto l’immersività, è dato proprio
da questa peculiarità della visuale, che mostrerà il vero interno delle
stanze solo quando il giocatore le punterà con lo sguardo: il cono
visivo del protagonista rappresenta l’unico filtro capace di visionare
minacce e obiettivi, e tutto ciò che vi si trova al di fuori sarà
coperto dal grigiore.
Nel concreto, dunque, bisognerà girare per gli
ambienti alla ricerca dei vari obiettivi richiesti, cercando di farsi
notare il meno possibile; evitare di avvicinarsi alle guardie, di far
troppo rumore, di non venire a contatto con i laser che fanno scattare
rumorosissimi allarmi, o semplicemente evitare di trovarsi nel posto
sbagliato al momento sbagliato, farà infatti la differenza, ma
evidentemente il tutto non sarà così semplice. A volte, per esempio, a
rompere il nostro anonimato potrebbe essere lo squillare incessante di
un telefono proprio nella stanza in cui ci si trova, o il vociare di un
civile.
Di volta in volta, dunque, bisognerà trafugare un determinato
documento o rubare da un determinata stanza, e per fare ciò ci si
avvarrà delle abilità degli otto protagonisti; i manigoldi di Monaco: What’s yours is mine possiedono abilità peculiari, che vanno a modificare il gameplay e le dinamiche di gioco.
Si va quindi dal locksmith, una sorta di fabbro esperto in infiltrazioni, passando per l’hacker, capace di mettere fuori gioco telecamere e security, al gentleman capace di distrarre le guardie; abbiamo poi il mole, bestione capace di abbattere muri e creare vie secondarie, e il lookout,
l’unico elemento capace di individuare in ogni momento tutte le
guardie, che dal canto loro si dimostreranno sempre un po' lente di
comprendonio (vedremo nel paragrafo relativo al comparto audio come
anche questo elemento vada a favore della produzione).
Nonostante le
guardie dunque non siano proprio dei geni della lampada, la loro caccia
al ladro sarà sempre aggressiva, ed è proprio l’interattività con
l’ambiente che risulta essere fondamentale nel riuscire ad avere
successo; soprattutto in cooperativa, sarà solo l’abilità nella
coordinazione e l’avere bene in mente cosa dovrà fare ogni giocatore che
potrà far sì che si porti a termine il colpo. Solo per fare un esempio
relativo ad alcune delle tipologie di ladri citati, un giocatore che
impersona il gentleman potrebbe creare un diversivo per attirare delle guardie, e il tempo guadagnato potrebbe servire all’hacker per disattivare il sistema di sicurezza, o al mole per creare una via d’accesso maggiormente sicura verso l’uscita o l’obiettivo della rapina.
Le implicazioni di gameplay date dalla varietà di abilità e situazioni sono veramente tante, ed è proprio questo che consente a Monaco: What’s Yours Is Mine
di proporre una delle cooperative più convincenti degli ultimi tempi.
Scegliere di suddividere totalmente i compiti, o di creare piccoli team
con precisi compiti da svolgere, risulterà perciò fondamentale e, visto
che la visuale non sempre permetterà di tenere sotto controllo l’intero
ambiente di gioco, l’utilizzo della chat vocale diventa non solo ulteriore motivo di divertimento ma anche strumento necessario.
Una
circostanza se si vuole sorprendente, poi, è che il gioco, che in
teoria punta molto sulla cooperazione tra i giocatori, in pratica può
essere affrontato in modo proficuo anche in singolo, anche se è pur vero
che essendo da soli è probabile che la maggior parte delle volte si
venga scoperti quasi subito; la naturale conseguenza di questo fatto
sarà l’inizio della solita sorta di caccia all’uomo, con gli agenti che
inseguiranno il giocatore intento a nascondersi.
In ogni caso, a questo punto dovrebbe già essere chiaro che non sarà il single player
la modalità su cui il giocatore dovrà maggiormente concentrarsi, visto
che essendo da soli la sensazione di ripetitività, di sicuro attenuata
nella frenetica cooperativa, potrebbe farsi sentire e far desistere i
più dopo poche partite.
Un altro aspetto da sottolineare, infine, è
l’intuitivo sistema di controllo, basato sull’affidabile combinazione
mouse e tastiera, che permette di utilizzare i vari gadget raccolti
(come le bombe fumogene, utili per distrarre l’attenzione) col tasto
sinistro del mouse, e di interagire con porte, scale, terminali e
quant’altro semplicemente camminando nella direzione in cui si trova
l’oggetto con cui interagire. L'importanza di questa feature non è
da sottovalutare: nella concitazione dei momenti in cui si verrà
scoperti dalle guardie il poter contare solo su due, tre comandi
essenziali permette di sicuro di agire più in fretta e senza esitazioni.
Che
il gioco sia curato e frutto della passione degli sviluppatori, è
possibile capirlo anche da piccoli particolari. Partiamo dalla normale
schermata iniziale di caricamento, che diventa l’occasione, in Monaco,
per inserire un piccolo tocco di classe, laddove al posto del solito
“loading” il gioco proporrà un “confiscating assets” che ha subito il
merito di sottolineare quale sia il tema della produzione.
Dopo il
caricamento appena analizzato partirà subito il tema principale del
titolo, e questo ci dà l’occasione per esprimere qualche riflessione sul
comparto audio. Le musiche, composte nientemeno che da Austin Wintory
(vincitore di un Grammy grazie alla colonna sonora di Journey),
sebbene possano risultare un po’ monotone dopo qualche tempo, riescono
se non altro a tenere viva l’attenzione del giocatore, soprattutto nel
momento in cui le guardie scopriranno le nostre azioni criminose. A
questo proposito va segnalato il doppiaggio in francese, composto da
poche ma allo stesso tempo divertenti frasi pronunciate dai gendarmi
intenti a inseguirci. Se a queste poche linee si aggiunge il carattere
quasi comico delle guardie, dato anche dalla già citata poca
intelligenza ma decisa aggressività, si comprende come i Pocketwatch Games abbiano creato un'ambientazione umoristica e sicuramente ben riuscita.
Accanto
a un positivo comparto audio, troviamo una parte grafica senza misure,
originale e psichedelica. Il primo elemento che salta agli occhi è
sicuramente la visuale bidimensionale in simil-8 bit, che necessita di
alcune precisazioni. Uno dei fattori che restituisce quel senso di
disorientamento di cui discutevamo nel paragrafo precedente, infatti, è
dato proprio dalla rappresentazione grafica dei fondali di gioco:
abbiamo già detto delle grigie planimetrie che costituiranno gli
ambienti da rapinare, ma quello su cui vogliamo soffermarci ora è la
vera e propria esplosione di colori a cui si assisterà nel momento in
cui si verrà scoperti. Il primo impatto con questa rappresentazione
grafica così vivace potrebbe inizialmente mettere in soggezione, ma una
volta compreso lo stile artistico del titolo non si potrà che
apprezzarne le coraggiose scelte cromatiche, che in qualche modo
riescono a fare di Monaco: What’s Yours Is Mine un gioco attuale anche dal punto di vista puramente visivo.
Così come specificato precedentemente il titolo
offre la possibilità di giocare in cooperativa, fino a quattro
giocatori, via online o LAN.
Nessun commento:
Posta un commento