Genere:Action-Adventure
Sviluppatore:Spiders
Data Uscita:5 Maggio 2013
Si
vede insomma che Spiders ha cercato di avvicinarsi il più possibile ai
pesi massimi del genere e in effetti tutta la prima parte, ambientata in
un campo di prigionia da cui dobbiamo fuggire assieme a un giovane
prigioniero, funziona egregiamente. Il team francese non si è infatti
tirato indietro nell'inserire temi adulti (violenza, sesso, moralità,
soprusi, torture) e l'atmosfera cupa e oppressiva colpisce fin da
subito, ma basta poco per accorgersi di come le ambizioni del progetto
si siano dovute scontrare con le evidenti ristrettezze produttive. Il
mondo di gioco è tristemente asettico, con interi quartieri cittadini
pieni di PNG con cui è impossibile interagire, le stesse casse da aprire
presenti dall'inizio alla fine del gioco e gli stessi identici
materiali come loot. Va bene insistere molto sul crafting delle armi e
delle armature, ma dalla prima all'ultima quest del gioco raccoglierete
sempre le solite cose, ovvero pezzi di metallo, hardware vario, stoffa,
cuoio, munizioni per la pistola sparachiodi e via di questo passo.
Discorso simile per le armi; ce ne sono pochissime e di fatto sono tutte
di tipo contundente (mazze, barre di ferro); anche modificandole con i
pezzi trovati in giro, siamo arrivati a un certo punto in cui non era
più possibile migliorarle e nell'inventario avevamo ancora tonnellate di
materiale diventato inutile.
Dove invece i limiti produttivi si notano di meno è nella
costruzione del nostro alter ego. Ci sono tre branchie di skill e al
passaggio di ogni livello possiamo spendere due punti esperienza per
migliorare o apprendere le abilità, divise tra attacco, stealth e poteri
magici legati all'elettricità (scosse, scudo ecc.). Non male come
impostazione, anche se alla fine abbiamo completato il gioco senza quasi
mai ricorrere ad approcci stealth e, sinceramente, avremmo preferito un
altro albero di specializzazioni più inerente allo stile del gioco,
molto basato sui combattimenti. Su questo versante Spiders propone un combat system
piuttosto efficace anche se con diversi limiti. Viste le dimensioni
ristrette delle location e i numerosi nemici che ci tocca affrontare
tutti insieme, è difficile uscire vincitori da uno scontro solo con
attacchi a distanza. Il corpo a corpo la fa quindi da padrone e qui, tra
schivate, parate e contrattacchi, ci si diverte a sufficienza, anche se
i controlli andrebbero un po' rivisti e l'intelligenza nemica lascia
abbastanza a desiderare. Al combattimento manca inoltre un po' un senso
di progressione nell'arco dell'intero gioco; alla fine si combatte
sempre nello stesso modo e con pochissime varianti e una tale
impostazione, seppur mai in modo eccessivo, arriva a pesare nelle ultime
4-5 ore di gioco.
Anche per il resto Mars: War Logs è
un susseguirsi di luci e ombre. I dialoghi ad esempio sono scritti
piuttosto maluccio e i personaggi non giocanti più importanti si
dimenticano in un attimo, soffrendo di una caratterizzazione davvero
scialba. C'è poi molto backtracking (soprattutto nella seconda parte) e
dopo un po' si avverte chiaramente l'assenza di un sistema di
spostamento immediato, anche se per fortuna il mondo di gioco è
piuttosto piccolo e soprattutto molto lineare negli spostamenti (tenete
conto che non è nemmeno possibile saltare). La stessa moralità di Roy
riveste un ruolo molto marginale nella narrazione (c'è solo qualche
bivio che si può prendere in questo senso), senza contare che tra
qualche bug e l'impossibilità di configurare i comandi della tastiera,
il gioco richiederebbe un bella patch quanto prima. Eppure qualcosa
rende Mars: War Logs molto meno peggio di quello che si potrebbe
pensare leggendo tutti questi difetti. I combattimenti sono ripetitivi
ma in fondo divertono, il crafting non è male, il comparto grafico è
persino superiore alle attese in certi elementi e la longevità non
delude. Il prezzo è inoltre vantaggioso e per gli amanti di certa
fantascienza cupa e "marziana", il gioco riserva qualche bella
ambientazione. Forse con un budget più adeguato e con tempi di sviluppo
più lunghi, poteva uscire un titolo di ben altro spessore, ma già così i
20 euro richiesti non sono affatto buttati via.
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