Ethero

venerdì 26 luglio 2013

Rayman Legends


  • Genere:Platform

  • Sviluppatore:Ubisoft

  • Data uscita:30 Agosto 2013

     

    L’industria videoludica sembra un luogo magico pieno di coniglietti, idraulici saltellanti, armi da fuoco, coniglietti che fanno stragi con enormi armi da fuoco, e un sacco di altre belle cosette spuntate direttamente dalla fantasia illimitata dei programmatori. Negli anni si è evoluta, nobilitata, e ingrandita a dismisura, ma è sempre rimasta parzialmente un luogo oscuro, dove il dio denaro detta legge con fin troppa frequenza, e decisioni non brillantissime ai piani alti segnano per sempre il destino di team meritevoli.
    Ubisoft ultimamente sta dimostrando una certa apertura mentale con le sue politiche aziendali, specialmente quando si tratta di lasciare una certa libertà creativa a team talentuosi, ma non è esente da cavolate a livello di marketing. La più eclatante è stata probabilmente quella legata a Rayman Legends, platform molto atteso e inizialmente annunciato come esclusiva WiiU, poi magicamente trasformatosi in un multipiattaforma e ritardato di parecchi mesi. Lo stesso team di sviluppo non è stato felice del delay, anche perché, stando alle dichiarazioni dei game designer, i ragazzi impegnati nel progetto si erano spaccati le ossa per rispettare le tempistiche imposte inizialmente, e si sono trovati con un gioco completo inspiegabilmente spostato più in là e vittima dell’inarrestabile odio internettiano dei fan Nintendo.  
    Da una parte la mossa non è sembrata furba nemmeno a noi, ma dall’altra una cosa va detta: c’è da essere contenti. Perché abbiamo provato a fondo Rayman Legends, e sarebbe stato uno spreco limitare tanto ben di dio a una sola console. 
    Se avete giocato a Rayman Origins il gameplay vi sarà molto familiare. Legends riutilizza praticamente lo stesso schema di controllo, recuperando tutti i personaggi già visti con qualche curiosa aggiunta (Rayman vestito come Ezio Auditore da Firenze ci ha fatto sorridere, tra i molti). Le meccaniche sono semplici: ogni protagonista è dotato di un salto sensibile alla durata dell’input e perfettamente calcolato per navigare al meglio le complesse mappe, della capacità di saltare di muro in muro, di uno scatto, di una planata e di una serie di attacchi fisici per eliminare i nemici. 
    E’ il level design a distinguere Legends da ogni altro platform, e persino dal suo predecessore. Pur non avendo provato un codice completo, nella nostra versione preview si potevano visitare a piacere gran parte dei mondi del gioco, ognuno dotato di una serie di livelli a tema estremamente originali. I primi sono risultati ovviamente i più basilari, anche perché pensati per introdurre le meccaniche e in generale più facilotti da completare rispetto al resto, ma una volta iniziate le scorribande per gli altri livelli sono comparse trovate spettacolari, capaci di mutare completamente l’esperienza di gioco.
    Non scherziamo, si va da locazioni in trasformazione continua con piattaforme mobili a zone subacquee, passando per livelli dove va sfruttata persino la fisica dei liquidi, o a boss fight esagerate da superare abusando al meglio dell’ambiente circostante. Particolarmente curiosi i livelli in cui è obbligatorio usare le abilità del simpatico moscone Murfy per avanzare, che su WiiU andava indirizzato tramite gamepad e ora si sposta invece automaticamente nella zona designata per permettere al giocatore di eseguire al volo le necessarie azioni contestuali. L’assenza di gamepad su Ps3 e Xbox360 ha portato certi livelli con Murfy a trasformarsi in zone da superare sfruttando i movimenti della mosca con il giusto tempismo, leggermente più ardui della variante per WiiU. E’ comunque un cambiamento marginale, e gli amanti della sfida saranno soddisfatti dalle numerose zone di difficoltà elevata disponibili, indipendentemente dalla console posseduta. 
    Oltre ai livelli succitati, ci hanno colpito molto positivamente anche i mondi “invasi”, che appaiono a fianco di certe zone una volta liberati un quantitativo sufficiente di Teensies. Queste locazioni vanno superate in un tempo prestabilito per ottenere una tra tre medaglie, e risultano estremamente problematiche nelle fasi avanzate, perché ricchissime di ostacoli. Sono parti di gioco basate quasi esclusivamente sulla memoria e sul ritmo dei salti, così come sul ritmo si basano gli stupefacenti livelli musicali del gioco, brevi ma suggestive mappe da attraversare a tempo di musica. Momenti davvero ispirati, che brillano ancor di più quando si considera che i temi utilizzati sono classici “rimaneggiati” come Eye of the Tiger, e che l’avanzamento del protagonista si sposa alla perfezione con i suoni in sottofondo. 
    Davanti a una tale diversificazione dei quadri sembra impossibile annoiarsi giocando a Rayman Legends, ed è un bene, anche perché parliamo di un titolo con un quantitativo smodato di contenuti, che vanta addirittura gran parte dei livelli di Origins tra le tante chicche disponibili. 
    I designer hanno fatto un lavoro stratosferico nello strutturare i livelli, ma gli artisti non sono stati da meno, creando un titolo dalla grafica 2D davvero magnifica. Rayman Legends è coloratissimo, e i suoi disegni animati si fondono alla perfezione con i rari elementi tridimensionali delle mappe e con gli effetti particellari dei liquidi e dei botti. Tutto è estremamente ispirato e folle, capace di stupire tanto per l’impatto visivo quanto per l’originalità.
    Come abbiamo già detto parlando dei contenuti, la longevità pare da record. Ci sono persino un Challenge Mode,e il “Rayman Soccer” che mette i giocatori l’uno contro l’altro in un campo da calcio improvvisato, dove l’obiettivo e fare più goal possibili colpendo una grossa palla galleggiante. Non mancano ovviamente numerosissimi costumi e personaggi da sbloccare a forza di Teensies liberati, e i soliti comodi riquadri per i perfezionisti che indicano esattamente quanti Lum ed esserini vi sono ancora da trovare in ogni singolo livello. 
    Insomma, questo gioco vi terrà impegnati ore, e ore, e ore, e ore. Davvero un lavoro notevole.

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