Genere:Azione
Data uscita:18 marzo 2014
C'era un tempo in cui i videogiochi erano composti da poche pagine
di codice, piccoli progetti fondati su grandi idee, che riuscivano a
incollare gli sguardi dei giocatori alla televisione e a sbalordire
bambini e non con la loro essenzialità. Erano sintesi del divertimento,
incarnazione della fantasia degli sviluppatori, pura e semplice sostanza
del gaming, e tutto in pochi sprite.
Più si avanza nel tempo e
più il settore si evolve, diventa sempre più complesso e profondo. I
titoli si fanno sempre più elaborati e spettacolari, e divengono forme
di svago virtuali capaci di far sperimentare agli utenti cose
impossibili nella quotidianità, in migliaia di aspetti diversi. Alla
base da cui è nato il tutto però pochissimi hanno il coraggio di
riavvicinarsi. Complicare è ben più facile di ottenere un'esperienza
eccezionale in modo semplice e diretto dopotutto, poiché è un processo
che garantisce un'infinità di fattori su cui appoggiarsi per migliorare
la propria creatura.
Se pensate che gli sviluppatori con il
coraggio di ritornare alle origini siano ormai estinti, tuttavia, vi
sbagliate. Specialmente nel campo degli indipendenti, gli occhi che
guardano al passato con l'intenzione di perfezionare formule che si
ritenevano perfette e intoccabili aumentano con costanza, e ci sono
persino dei team con il talento necessario a riuscire in questa impresa
titanica.
Oggi noi parliamo dei Vlambeer, uno studio
tanto piccolo quanto talentuoso, che recentemente ha deciso di buttarsi
sul genere degli shoot 'em up vecchio stile e dei bullet hell con Luftrausers,
una versione gonfiata e aggiornata di un flash game rilasciato qualche
tempo fa. A una prima occhiata potrebbe sembrarvi uno shooter ridotto
all'osso con una grafica d'altri tempi. Sul comparto tecnico avete
ragione, ma non è proprio il caso di sottovalutare tutto il resto, ve
l'assicuriamo.
Alla
base di Luftrausers c'è una premessa scarnificata ma funzionale: voi
siete il pilota di un caccia sperimentale, in una non meglio precisata
guerra. Niente e nessuno vi spiegherà il perché del conflitto, di quale
esercito facciate parte o quale sia il vostro motivo per combattere,
eppure da brevi filmati d'intermezzo e dal look dei vostri “alleati” si
intuisce come la fazione di appartenenza del giocatore non sia
propriamente eroica. Il vostro mezzo è il Rauser, un velivolo
autorigenerante, creato per poter tenere testa a intere armate da solo e
modificabile con parti dalle molteplici proprietà.
Tutto
questo viene riassunto in una formula ben definita, che vi vedrà
combattere in una elementare mappa 2D delimitata solo in verticale da
nuvole che segnano il limite del cielo e dall'oceano. Nulla di
rivoluzionario fin qui, ma poi si passa al gameplay, e iniziano le
sorprese: Il Rauser è un mezzo veloce e maneggevole, capace di
accelerare di scatto e ruotare con rapidità, le cui caratteristiche però
mutano profondamente in base ai pezzi utilizzati. Diviso in tre parti,
il vostro aereo potrà trasformarsi con un gran numero di componenti
ottenute a forza di giocare, che ne aumenteranno o diminuiranno la
mobilità, gli doneranno armi differenziate e tante abilità passive. Già
qui si notano le prime finezze della struttura congegnata da Vlambeer,
poiché i pezzi sono finemente bilanciati, e mutano completamente il
controllo del Rauser senza mai risultare eccessivamente poderosi. Volete
un mezzo resistente? Dovrete sacrificare velocità e virata. Armi più
efficienti? Vi rallenteranno in rotazione o richiederanno maggior
precisione. Tutto è calcolato a meraviglia, per un quantitativo di
combinazioni impressionante capace di soddisfare più o meno ogni stile
di gioco.
Le
peculiarità comunque non finiscono qui, o si tratterebbe soltanto di
una variante del solito shooter con potenziamenti. Abbiamo svelato in
precedenza che il Rauser si rigenera mentre combatte, ma non abbiamo
specificato che per farlo deve smettere di fare fuoco e svolazzare per
qualche secondo (con tempistiche che variano in base ai pezzi
equipaggiati). Una meccanica che potrà sembrare mal calcolata a molti
giocatori esperti, e che dovrebbe facilitare eccessivamente il gioco, ma
non è così. Come detto, Luftrausers è un titolo finemente bilanciato, e
ad ogni partenza del vostro Rauser dalla nave madre (ove potrete
modificarlo) affronterete avversari via via sempre più pericolosi, che
aumenteranno in numero e pericolosità con l'avanzare dei minuti di vita
del vostro pilota. All'inizio semplici barchette e piccoli caccia vi
metteranno i bastoni fra le ruote, ma dopo un po' di punti guadagnati e
qualche sano minuto di sopravvivenza acrobatica spunteranno portaerei,
jet, caccia giganti e persino titanici dirigibili. Le cose si complicano
ulteriormente quando si prendono in considerazione la gestione dei
punteggi, che sfrutta combo a tempo da tenere attive uccidendo i nemici
in serie, il numero smodato di proiettili che riempiono i cieli se si
lasciano i nemici in pace troppo a lungo, e la lunga serie di obiettivi
da completare correlati alle parti del vostro Rauser. Non pensiate
nemmeno per un istante che Luftrausers sia un titolo facilotto, è un
bullet hell duro e puro quando lo si affronta con costanza.
Per
i più folli, poi, i Vlambeer hanno inserito anche una speciale modalità
chiamata SMFT, che porta le cose a farsi davvero ridicole. L'unica
debolezza del sistema è forse la sua randomicità: in un Danmaku
nipponico i pattern sono fissi e il gameplay matematico, qui la
casualità invece a volte può portare a morti praticamente inevitabili o a
situazioni fin troppo ardue. Dubitiamo ad ogni modo che un purista del
genere possa storcere il naso dinnanzi a meccaniche tanto semplici
quanto geniali per queste piccolezze.
Fondamentalmente,
tolta la volontà di dominare le classifiche online e le missioni
completabili durante ogni sortita, non c'è molto altro in Luftrausers.
Eppure la longevità non dovrebbe essere un problema. Il gameplay è una
vera droga, e vi paralizzerà di fronte allo schermo per ore, alla
ricerca di combo sempre più lunghe e punteggi da maestro. Anche
tecnicamente l'opera di Vlambeer ha un effetto simile sul giocatore. La
grafica è pixellosa, elementare e priva di colori (a parte una serie di
filtri sbloccabili a forza di avanzare), eppure trasuda stile da ogni
poro, è ben più chiara di quanto sembra, e rende moltissimo. Il sonoro,
pur vantando un solo tema, non è da meno, e si sposa alla grande con
l'azione, aumentando il ritmo della musica con l'arrivo di nemici più
problematici e cambiando in base alla forma del vostro aereo. C'è
un piccolo difetto legato a rallentamenti voluti quando si viene
colpiti, che alle volte bloccano l'azione al punto da sembrare cali di
frame rate, ma è davvero poco di cui lamentarsi.
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