Piattaforme:PC, PS3, Xbox 360
Genere:Survival horror
Data uscita:21 novembre 2014
Con oltre 5 milioni di copie vendute tra PC e console, Dead Island rimane a oggi il bestseller assoluto di Techland e, a conti fatti, uno dei migliori “frullati” di shooter in prima persona, GdR, co-op e open world a sfondo horror degli ultimi tempi. Mentre tutti i fan del gioco aspettano dicembre per Dead Island 2, che però porterà la firma di Yager Entertainment e si preannuncia parecchio diverso dal primo episodio, Deep Silver ha continuato a investire nella serie prima con il MOBA Dead Island: Epidemic (che non ha convinto granché) e ora con il nuovissimo Escape Dead Island. Disponibile per PC (versione qui recensita), Xbox 360 e PlayStation 3, questo spin-off della serie targato Fatshark dovrebbe fungere da ponte tra Dead Island e relativo sequel, pur cambiando profondamente stile e proponendo, invece della formula originale, un action-stealth in terza persona con grafica in cel-shading.Già, proprio una cosa completamente diversa da quanto ci si potrebbe aspettare in un gioco con Dead Island nel titolo, ma la sua natura di spin-off è fatta apposta anche per rimescolare completamente le carte in tavola e proporre qualcosa di diverso. Anzi, tutto, a ben vedere, è diverso in Escape Dead Island. Certo, la trama si ricollega all’epidemia di zombie che ha scatenato la turistica isola di Banoi in un inferno, ma per il resto aspettatevi un’esperienza completamente nuova. Nei panni del fotoreporter Cliff Calo ci ritroviamo innanzitutto in una location molto più piccola e ristretta di quella di Dead Island, tanto che per assicurare un minimo di longevità e la sensazione di muoversi e spostarsi gli sviluppatori ci obbligano a un continuo backtracking tra le poche ambientazioni disponibili, soprattutto caverne e spiagge. Lo stesso gameplay è molto più lineare e risaputo rispetto a quello di Dead Island. Gli elementi ruolistici non esistono quasi, gli upgrade sono limitati al minimo indispensabile e di fatto solo la raccolta dei collezionabili tra cartoline, inquadrature da fotografare, messaggi audio e documenti vari (c’è la solita corporazione malefica sullo sfondo) spinge a esplorare l’isola.
Peccato anche che la trovata delle allucinazioni, durante le quali il quadro grafico si trasforma in una specie di tavolozza rossa-nera-bianca, non sia stata implementata con grande cura, rimanendo alla fine solo un simpatico diversivo ma nulla di più. Lo stesso comparto grafico, affidato a un cel-shading di vecchio (ma proprio vecchio) stampo convince poco e non mancano bug e glitch grafici almeno nella versione PC da noi provata, che in più di un’occasione ci hanno costretto a ricaricare un salvataggio precedente perché il povero Cliff si era incastrato da qualche parte e non riusciva più a muoversi. Insomma, alla fine potreste trovare Escape Dead Island simpatico giusto per la sua esagerazione sanguinosa, per i collezionabili da scovare sull’isola (che potrebbero far aumentare di molto la longevità) e per qualche trovata narrativa inaspettata, ma oltre non si va. Speriamo almeno che Dead Island 2 possa darci molte più soddisfazioni.
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venerdì 21 novembre 2014
Escape Dead Island
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