Ethero

lunedì 7 dicembre 2015

Far Cry Primal

  • Piattaforme:PC, PS4, Xbox One

  • Genere:Sparatutto

  • Sviluppatore:Ubisoft

  • Data uscita:23 febbraio 2016 - Marzo 2016 (PC)

     

     

    È passato circa un anno da quando quel folle dittatore di Pagan Min ci ha dato la caccia. Dodici mesi che hanno affievolito il ricordo di un Kyrat rivelatosi, ai tempi, molto più selvaggio del previsto, ma che ancora oggi riesce a strapparci un sorriso soddisfatto quando ripensiamo alle mirabolanti avventure trascorse nelle sue immense vallate. Far Cry 4 ha saputo divertirci in buona misura e l'idea di buttarci nuovamente a capofitto in azione non ci dispiaceva affatto. Con nostra grande fortuna, al prossimo appuntamento con la serie, non manca poi molto e proprio in questi giorni abbiamo potuto dare un primo sguardo a quello che ci attenderà su Primal.

    Far Cry Primal vuole tentare di lasciarsi alle spalle tutti quegli elementi che porterebbero il titolo a risultare solo un grosso deja vu, partendo proprio dall'ambientazione. Con un colpo di spugna il presente viene cancellato per gettare il giocatore nell'età della pietra, in un'Europa assediata dai ghiacci all'estremo nord, resa viva da una fauna particolarmente pericolosa e da tribù selvagge che conoscono solo l'arte della caccia e della guerra.
    Niente armi da fuoco per difendersi o mezzi di trasporto per gli spostamenti sicuri: Primal è un ritorno alle origini violento che spoglierà letteralmente il giocatore lasciando che sia il suo istinto di sopravvivenza la chiave per superare questa nuova avventura.
    Della trama si sa ancora poco, ma non mancano alcuni dettagli importanti che lasciano presagire qualcosa di buono. Takkar, il nostro protagonista, è un Beastmaster, un esperto conoscitore di flora e fauna ed è dotato di capacità uniche e mistiche che gli consentono di effettuare legami spirituali con gli animali che lo circondano.
    La storia alle sue spalle è ancora particolarmente nebulosa ma il suo scopo cristallino: riunificare la tribù e respingere gli Udam, gli acerrimi rivali, dalla regione. Per completare l'impresa verranno in suo aiuto moltissimi personaggi secondari, alcuni dei quali gli garantiranno nuove abilità, la possibilità di equipaggiare nuovi armamentari e, soprattutto, che aumenteranno il ventaglio di oggetti creabili grazie alle risorse recuperate nel mondo.
    Far Cry Primal si trasforma così in un titolo molto diverso come concezione dal solito, in un'avventura che elimina quasi del tutto la spettacolarità e le classiche scene d'azione esagerate con esplosioni e proiettili che piovono da tutte le parti, favorendo invece un approccio più stealth e ragionato ai combattimenti.
    La vastissima mappa di gioco propone ancora le medesime e forse ormai abusate meccaniche, con tanto di accampamenti da liberare per attivare il fast travel e i consueti allarmi da disattivare onde evitare che arrivino rinforzi.
    La strategia di attacco rimane quindi uguale, potendo esplorare con tutta calma l'area, trovare il punto di ingresso più favorevole e poi sterminare gli accampamenti Udam con kill silenziose e colpi da lontano.
    Nella build da noi provata spiccavano due tipologie d'arco, con lo stesso feeling già assaporato in Far Cry 4, e due nuovissime armi corpo a corpo: una mazza creata con ossa di animali e una lancia per colpire mantenendosi sulla giusta distanza.
    Qui i primi dubbi sulla nuova produzione, che potrebbe aver semplificato eccessivamente il sistema di combattimento, togliendo tantissime opzioni di ingaggio. La nostra paura è che i giocatori rischino di trovare le cose da fare ripetitive e piatte in maniera eccessiva, e le attività offerte dalla mappa al momento non ci sono sembrate poi così varie. Un pericolo già vissuto in Far Cry 4, ma scongiurato allora grazie alle numerose opportunità offerte dagli sviluppatori.

    Ciò che potrebbe scacciare tutte queste paure è la nuovissima meccanica di addomesticamento delle fiere selvagge presenti nella regione. Takkar è capace infatti di attirare i predatori più grossi e cattivi attraverso esche di carne (una metodologia usata in Far Cry 4 per spingere le belve ad attaccare i nemici ma che qui ci permetterà di conquistarli con qualche carezza ed un lauto pasto). Una volta ottenuta la loro fiducia, forse in maniera troppo semplice dato che basterà tenere premuto il tasto dedicato per qualche secondo per completare l'operazione, l'animale verrà aggiunto al menù e da qui sarà possibile richiamarlo in qualsiasi momento per averlo al nostro fianco. Come accadeva nelle missioni dello Shangri-La ecco allora che potremo accucciarci per camminare silenziosamente o indicare al nostro compagno animale quali bersagli attaccare o dove dirigersi per creare diversivi. L'IA è aggressiva e risponde velocemente agli ordini, anche se i comandi sul pad non ci sono sembrati poi così immediati vista la numerosa quantità di elementi e menù che è possibile esplorare in gioco .Oltre alla mappa, che ci è parsa di buone dimensioni, torna anche la classica ruota delle armi, che ora includerà anche un sistema di crafting rapido, e ovviamente l'elenco di tutte le bestie catturate. Una ventina quelle disponibili nella demo da noi provata, con una scelta che andava dai piccoli lupi, passando da giaguari e leopardi, fino ad arrivare a colossali tigri dai denti a sciabola, ognuna con caratteristiche specifiche di forza, velocità e resistenza. Con il progredire della storia sarà poi possibile cacciare e ammaestrare anche mammuth e rinoceronti, così come cavalcarli e compiere scorribande con interi branchi.
    Purtroppo non siamo riusciti ancora a provare questa meccanica, ma gli sviluppatori ci hanno assicurato che sarà uno degli elementi cardine della nuova produzione. Oltre ai fidi quadrupedi, Takkar è accompagnato anche da un gufo, un animale che lo segue dal principio e con il quale ha un fortissimo legame, tanto da permettergli di vedere con i suoi occhi e di impartire comandi direttamente con il solo pensiero. Una volta liberato il nostro enorme gufo (tenete presente che potrà addirittura cacciare cerci e cerbiatti al posto nostro) sarà possibile rilevare con una sorta di visione speciale i punti di interesse nell'area, gli animali e le risorse da raccogliere, un sistema pratico e di impatto per facilitare l'orientamento nella zona di gioco.
    Il gufo non ci è sembrato utilizzabile in combattimento, elemento che vi confermeremo appena avremo occasione di mettere le mani su una build ancora più completa.
    Le basi per fare bene dunque ci sono, anche se tecnicamente il titolo è ancora da ripulire. Gli effetti del pelo e le animazioni delle bestie non ci sono sembrati particolarmente curati al momento, se pensiamo che queste sono il vero cuore del gioco, e speriamo che nella versione completa le attività da fare e la storia siano sufficientemente importanti da definire un confine netto con il passato. Le ambientazioni d'altro canto sembrano potersi diversificare decisamente bene con zone molto eterogenee ed un ciclo giorno/notte che ha messo in mostra panorami d'eccezione. Interessante inoltre la meccanica del congelamento nelle zone innevate al nord che vi richiederà di costruire pellicce e abiti per superare le gelide vallate o, in alternativa, di fare numerosi pit stop ai focolai per accumulare calore. Un enorme lavoro è stato fatto anche sull'impianto audio, eccezionale al momento, soprattutto se pensiamo che le tribù e i personaggi comunicheranno tra loro con linguaggi incomprensibili, basati su ricostruzioni storiche delle vocalizzazioni del tempo, sottotitolate ovviamente per farci comprendere al meglio la storia. Ultimo elemento che merita di qualche miglioria, ma che ha buone basi per essere sviluppato a dovere è il fuoco, che si propaga in maniera realistica e che può essere usato per radere al suolo interi villaggi nemici, o addirittura come elemento per causare danni aggiuntivi se applicato alla punta delle nostre armi. 

Nessun commento:

Posta un commento