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martedì 8 marzo 2016

Bus Simulator 2016

  • Piattaforme:PC

  • Genere:Guida arcade

  • Sviluppatore:Stillalive Studios

  • Data uscita:2 marzo 2016

     

     

    Spulciando le liste dei titoli disponibili su Steam, GOG, Desura e via dicendo, oramai è possibile trovare i simulatori più strambi e più o meno sensati. Basta scrivere la parola “simulator” sulla piattaforma di digital delivery di Valve, tanto per dirne una, per avere davanti una lista che include i titoli più disparati, da Bear Simulator a Shower With Your Dad Simulator. Il titolo di cui parliamo oggi, però, si concentra sull’elettrizzante mondo dei trasporti urbani: con Bus Simulator 16, infatti, si può diventare autisti di autobus. Vediamo se tutto ciò ha un suo senso.

    Sviluppato da Stillalive Studios, Bus Simulator 16 consente di creare e sviluppare la propria compagnia di trasporti urbani. Per far crescere la propria attività, però, non bisognerà solo programmare, ma anche agire in prima persona, andando a guidare gli autobus per le vie della città. Lo scopo finale è, come prevedibile, crescere e prosperare, comprando nuovi autobus, assumendo nuovi autisti, fino ad arrivare a coprire tutti i cinque quartieri della città con i nostri mezzi.
    La campagna principale del gioco si svolge in maniera tutto sommato classica: il titolo, in questo senso, proporrà di volta in volta degli obiettivi da raggiungere, i quali ci garantiranno nuove entrate, nonché lo sblocco dei quartieri inizialmente inaccessibili. Riuscire ad avere successo nella propria attività, poi, garantirà un aumento del livello di qualità della propria azienda, con la possibilità di ricevere offerte di sponsorizzazione da alcune aziende, nonché di assumere nuovi conducenti maggiormente capaci.
    Una delle caratteristiche più interessanti dell’intera gestione della propria azienda è la pianificazione delle rotte da percorrere: difatti, la schermata principale del gioco mostrerà proprio una mappa della città, con le fermate segnalate da alcuni punti. Cliccando su di essi si disegnerà il percorso di una determinata linea, sebbene il gioco non dia molta libertà da questo punto di vista: il percorso tra due fermate, in breve, sarà determinato in maniera automatica dal titolo. In ogni caso, il gioco si basa su un meccanismo comune ai simulatori di questo tipo: per riuscire in questo tipo di titoli, in altre parole, bisogna entrare nell’ordine delle idee che il divertimento della sfida derivi dal fare le cose per bene. Questo significa rispettare semafori, mettere la freccia prima di svoltare a un incrocio, fermarsi correttamente alle fermate.

    Dal punto di vista del gameplay, in qualche modo Bus Simulator 16 si divide tra una parte più manageriale e una più dinamica. Il primo aspetto è evidentemente quello relativo alla pianificazione della propria attività, che ci vedrà prima di tutto tracciare le rotte da percorrere. Ogni rotta deve essere “inaugurata” dal giocatore in prima persona, il che significa prendere il volante di un proprio autobus e scendere in strada. A ogni rotta già collaudata dal giocatore, poi, deve essere assegnato un autista, e di conseguenza un mezzo.
    La parte più dinamica del gioco prevede la guida degli autobus in prima persona. In questo senso, il titolo a volte ci ha sorpreso con delle incongruenze; per prima cosa, una volta avviato il gioco per la prima volta, abbiamo dovuto scegliere se giocare con la tastiera, con il pad o con il volante. Abbiamo optato per questa terza voce, ma siamo stati costretti a mappare integralmente il nostro G25, visto che il titolo presenta sì il supporto ai volanti, ma obbliga il giocatore a costruire da zero il layout di comandi. Potrebbe sembrare operazione da poco, ma così non è, visto che Bus Simulator 16 prevede una sequela importante di comandi da impartire. Una volta seduti al volante, infatti, praticamente ogni comando dell’autobus visibile sarà utilizzabile. Solo per avviare il mezzo, ad esempio, sarà necessario girare per tre volte la chiave a destra. Dopo di ciò, bisognerà chiudere le porte ancora aperte, togliere il freno a mano e quello di posizionamento, inserire la freccia, e infine partire. Arrivati a ogni fermata, poi, bisognerà assistere i viaggiatori sprovvisti di biglietto, andando ad emettere il tagliando corretto, e soprattutto facendo attenzione a dare il giusto resto. Anche qui, in ogni caso, i tasti da premere saranno un bel po’, e ciò ci spinge a dire che la configurazione migliore per giocare a Bus Simulator 16, probabilmente, è quella costituita da volante più mouse e tastiera; non è la soluzione più comoda, ma è quella che sembra garantire la giusta precisione di guida e il numero di tasti sufficienti.
    Diciamo che il volante è la soluzione probabilmente migliore perché, arrivati al primo incrocio a cui svoltare, Bus Simulator 16 svelerà il suo carattere esigente: in altre parole, bisognerà fare attenzione a non stringere troppo l’angolo della curve, pena lo scontro con marciapiedi, pali della luce o, peggio, pedoni. Ogni errore costerà caro in termini di penalità economiche, quindi è assai importante riuscire a guidare in maniera pulita. Insomma, come si vede si tratta di sfide molto pratiche, che però riescono ad intrattenere per qualche ora, sebbene il titolo presenti evidenti sbavature, soprattutto nella IA. Tra auto della polizia che si fiondano velocissime per strada, a volta scontrandosi in maniera tragicomica con le altre vetture ferme, pedoni che attraversano la strada noncuranti della nostra presenza, e auto che si fermano improvvisamente davanti a noi (facendoci registrare una penalità), la lista delle imperfezioni è abbastanza lunga.

    Dal punto di vista grafico, è evidente come Bus Simulator 16 sia tutto fuorché un gran piacere da guardare: ogni elemento presenta una definizione scarsa, poco precisa. I modelli dei passeggeri che si fermeranno a chiederci un biglietto si ripeteranno dopo poco tempo, e gli elementi di contorno della città faranno storcere un po’ il naso. Va leggermente meglio con i modelli delle auto e degli autobus (alcuni presenti su licenza MAN), ma fondamentalmente la situazione non è la più rosea. Ci ha sorpreso, in questo senso, la realizzazione degli specchietti dell’autobus, dentro ai quali la città verrà avvolta da una sorta di nebbia in stile Silent Hill. Anche la pioggia presenta alcune problematiche, visto che a volte le gocce avranno come un frame rate differente rispetto a quello del resto del mondo di gioco, creando una discrepanza assai fastidiosa. Insomma, tecnicamente il titolo lascia un po’ a desiderare, proponendo anche dei fastidiosi scatti e cali di frame rate improvvisi e saltuari.
    Dal punto di vista audio, il titolo propone una traduzione dei testi in italiano di fattura quasi sempre sufficiente, e alcune linee audio in inglese che si concentrano sulle conversazioni tra viaggiatori. Una buona idea, che però viene un po’ mortificata dal fatto che le frasi inizieranno a ripetersi praticamente da subito, e che la recitazione è sempre volutamente sopra le righe.

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