Ethero

martedì 13 gennaio 2015

Elite Dangerous

  • Piattaforme:PC

  • Genere:Gioco di ruolo

  • Sviluppatore:Frontier Developments

  • Data uscita:16 dicembre 2014

     

     

    Spazio, ultima frontiera. Il cosmo ha affascinato il genere umano sin dall’antichità, e chiunque abbia mai amato la fantascienza sa bene che la tematica del viaggio spaziale è una delle colonne portanti di questo genere letterario. Poter solcare il vuoto interstellare a velocità superiori a quelle della luce per scoprire strani, nuovi mondi è terribilmente intrigante, e tutti vorremmo avere la possibilità di comandare una navicella spaziale per giungere al di là dei confini della conoscenza.
    Nel mondo dei videogiochi, questo tema è stato affrontato diverse volte, spesso con limiti dovuti più alla potenza di calcolo dei computer che alla reale fantasia degli sviluppatori. Ci sono stati giochi che hanno ricreato un’universo di fantasia, altri che hanno tratto ispirazione dalla realtà, tentando di riprodurre lo spazio in maniera fedele. Tra questi giochi si annovera la serie Elite, nata nel 1984 e rimasta in un cassetto dal lontano 1995. Frontier: First Encounters fu l’ultimo gioco di questa saga, e il primo a utilizzare la tecnologia procedurale per creare una galassia piena di stelle e pianeti. In First Encounters, gli sviluppatori riuscirono a creare oltre 513 milioni di sistemi stellari, e ogni pianeta poteva essere visitato. Nel 1995, questo era un risultato stupefacente, destinato a restare nella memoria dei giocatori dell’epoca. Gli stessi giocatori che, probabilmente, hanno deciso di ridare fiducia agli stessi sviluppatori di First Encounters nel 2013, premiando la campagna su Kickstarter con quasi 1,6 milioni di sterline. Il risultato della raccolta fondi si concretizzò nello sviluppo di Elite: Dangerous, un gioco che prometteva una riproduzione in scala 1:1 della nostra galassia, con circa 400 miliardi di sistemi stellari e qualche migliaio di miliardi di pianeti, il tutto all’interno di un universo persistente online. E, incredibile ma vero, ad appena 23 mesi di distanza dalla chiusura della raccolta fondi, il gioco è giunto nelle nostre mani così come ci era stato promesso. Ed è davvero incredibile.
    Elite: Dangerous ci pone al comando di una navicella spaziale con la misera cifra di 1000 crediti nelle nostre mani. L’avventura inizia in una base stellare in orbita attorno a qualche corpo celeste, in un punto a caso della nostra galassia, nei pressi del Braccio di Orione. Siamo nello stesso settore dove ha sede il nostro sistema solare, ma non possiamo sapere dove sarà generato il nostro punto di partenza. Così, ci ritroviamo poveri e spaesati, con attorno a noi una galassia sconfinata. Di fronte a noi una spaventosa libertà: possiamo decidere cosa fare di noi, dove andare e cosa compiere, ma nessuno ci indicherà la via. Il senso di abbandono è totale, e la sensazione di essere un granello di sabbia in un oceano prende ben presto il sopravvento.
    Rapidamente scopriamo che nella parte conosciuta della galassia convivono tre fazioni rivali, da anni alle prese con una sorta di guerra fredda in cui, fortunatamente, non abbiamo ancora preso una posizione. Siamo neutrali e liberi di muoverci tra i vari sistemi stellari, nel tentativo di racimolare qualche credito extra per acquistare un equipaggiamento migliore ed ambire a ottenere gloria e ricchezza.
    Come detto, il gioco ci lascia plasmare il nostro destino, permettendoci di scegliere come guadagnarci il pane. Possiamo svolgere il ruolo di autotrasportatore spaziale, comprando e vendendo beni tra un sistema stellare e un altro, ricavando del profitto. In alternativa, possiamo raggiungere delle zone di estrazione mineraria e iniziare a raccogliere materie prime direttamente dalle asteroidi in orbita attorno ad alcune stelle e pianeti. O, ancora, possiamo scegliere di armare la nostra nave e tentare la carriera del soldato di fortuna o del pirata. E, naturalmente, possiamo dedicare la nostra vita all’esplorazione spaziale, diventare dei cartografi stellari oltrepassando i confini dello spazio civilizzato per giungere là dove nessuno è mai giunto prima.
    Elite: Dangerous non pone dei limiti: possiamo iniziare sin da subito qualsiasi carriera, e possiamo cambiare strada in qualsiasi momento. Non ci sono realmente delle scelte a lungo termine, e in generale è possibile modificare radicalmente il proprio stile di gioco in qualsiasi momento. L’unico aspetto vincolante riguarda la scelta di una fazione, che potrebbe trasformarci in ospiti non graditi in almeno una buona metà dello spazio conosciuto. Ma prima di diventare dei nemici o alleati della Federazione, dell’Impero o dell’Alleanza, dovremo macinare parecchi anni luce a bordo della nostra navicella.
    Elite: Dangerous ci permette di compiere viaggi interplanetari e interstellari, consentendoci di esplorare lo spazio all’interno di un sistema stellare e di effettuare un ipersalto verso un’altra stella. Vi sono dei limiti alle distanze percorribili tra un sistema stellare e un’altro, e il giocatore è spesso chiamato a suddividere ogni lungo viaggio in diverse tappe. Una volta giunti in un sistema stellare abitato, abbiamo la possibilità di visitare una o più basi spaziali orbitanti, dove atterrare con la nostra nave, rifornirla di carburante, vendere e acquistare beni e accedere a una bacheca dove ottenere missioni generate anch’esse in maniera casuale. Queste si suddividono in missioni di trasporto, combattimento, recupero e umanitarie. Le prime tre offrono quasi sempre crediti in cambio dello svolgimento dei compiti assegnati, mentre la terza permette di variare in maniera significativa la nostra posizione all’interno del fragile equilibrio politico del gioco. Anche le normali missioni influenzano ciò che le tre fazioni pensano di noi, e talvolta alcuni compiti sfociano nell’illegalità o superano i confini di ciò che è moralmente accettabile. Dietro una semplice missione di trasporto si può nascondere un odioso commercio di schiavi, ben retribuito ma odiato dalla popolazione, e una missione in cui ci viene chiesto di uccidere un cattivo potrebbe rivelarsi l’assassinio di un innocente: siamo continuamente messi in crisi dai risvolti di ciascun compito, e talvolta i nostri piani a breve termine potrebbero scombussolarsi dopo pochi minuti, invischiandoci in faccende più grandi di noi.
    In generale, le missioni permettono di guadagnare delle buone cifre in tempi piuttosto brevi, ma la loro disponibilità nelle basi spaziali visitate è totalmente randomica. Così, spesso attracchiamo in una base dopo un lungo viaggio per scoprire che non vi sono missioni adatte alla nostra nave o al tipo di equipaggiamento a nostra disposizione, obbligandoci di fatto a riprendere il volo verso un’altro sistema spaziale. Fortunatamente, anche in questi casi è possibile cercare di ottenere del profitto riempiendo il nostro cargo con qualche materiale da rivendere alla nostra prossima tappa. E, casomai la strada scelta sia quella del mercenario o del pirata, nessuno ci vieta di spostarci per lo spazio alla ricerca di qualche cattivo con una taglia sulla testa o di un cargo da depredare. Nello spazio, infatti, incontriamo spesso convogli o strane situazioni da cui trarre vantaggio, o da cui fuggire il più rapidamente possibile. Possiamo avere a che fare con una flottiglia di pirati interessata al nostro carico, con un importante politico in viaggio difeso dalle potenti navi della federazione, con i residui di una battaglia alla deriva nel cosmo o, addirittura, con una serie di navicelle impegnate a scortare un carro funebre spaziale, diretto verso un qualche cimitero orbitante. È incredibile il numero e la varietà delle situazioni che ci troviamo davanti, e in generale ogni volta che si ha a che fare con un segnale non identificato nello spazio, la curiosità di fermarsi a dare un’occhiata è molto forte. Così forte da farci spesso cadere in terribili trappole.
    Gli astronomi non sanno con esattezza quante stelle vi siano nella nostra galassia, ma hanno stimato la presenza di un massimo di 400 miliardi di sistemi stellari. Gli sviluppatori di Elite: Dangerous, come detto in apertura, hanno optato per questa stima, realizzando una riproduzione della nostra galassia in dimensione reale. Se un giocatore volesse esplorare l’intero universo di Elite: Dangerous trascorrendo appena un minuto in ciascun sistema stellare, impiegherebbe oltre 761.000 anni per completare la sua missione. L’intera galassia di Elite: Dangerous, probabilmente, non verrà mai esplorata in tutta la sua totalità. È evidente che in una tale e ambiziosa vastità sarebbe impossibile ambire a realizzare una riproduzione totalmente fedele della galassia, e in effetti gli sviluppatori si sono serviti della generazione procedurale di stelle e pianeti per la stragrande maggioranza dello spazio visitabile. Ciò non toglie che nella Via Lattea di Elite: Dangerous vi siano elementi straordinariamente fedeli: tutto lo spazio nel giro di qualche decina di anni luce dal nostro sistema solare è stato ricreato in maniera incredibilmente realistica (exopianeti esclusi, ovviamente) e la posizione relativa delle stelle e delle nebulose è incredibilmente fedele. Viaggiando in prossimità del Sole è possibile distinguere le costellazioni e identificare con facilità alcuni oggetti visibili dalla Terra a occhio nudo. Ogni puntino presente nel cielo è un astro effettivamente raggiungibile, ed è incredibile notare come vastissimi elementi come le nebulose si facciano via via più grandi e riconoscibili mano a mano che ci si avvicina. Un nostro viaggio verso le Pleiadi, ad esempio, oltre a richiedere una decina di ore di gioco tra viaggi e tappe obbligate è stato caratterizzato dalla presenza costante delle Sette Sorelle della nebulosa che si sono fatte via via più limpide: se amate l’astronomia, Elite: Dangerous vi darà delle enormi soddisfazioni.

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