Ethero

mercoledì 25 febbraio 2015

Magic Barrage

  • Piattaforme:PC

  • Genere:Gioco di ruolo

  • Sviluppatore:Gameguyz

  • Data uscita:9 Gennaio 2015

     

     

    Reality Squared Games, meglio conosciuta come R2 Games, è un publisher specializzato in MMO free-to-play old style. Genere cui fa sicuramente parte Magic Barrage, sia per la grafica pixellosa, che richiama gli antichi videogiochi 8 bit, sia per il gameplay tutta frenesia e niente fronzoli che lo caratterizza.



    Come i giochi di una volta
    Esattamente come nei più classici arcade shooter, si sceglie uno dei tre personaggi disponibili e si passa immediatamente all'azione. Tre sono le classi subito giocabili gratuitamente e tre anche gli slot disponibili, in modo da poterle provare tutte. Trattasi di guerriero, mago e arciere: mentre ogni classe può spammare indefinitamente l'attacco base, le principali differenze tra esse risiedono negli attacchi speciali contraddistinti da cinque livelli di crescente efficacia, ovvero ciò che rende più intriganti le restanti (priest, ninja, paladin, warlock e assassin) ottenibili livellando una delle tre fino allevel  cap, fissato all'ottanta, oppure acquistabili con soldi veri per poter essere utilizzate sin dal principio.
    La caratteristica fondamentale di Magic Barrage è quella di essere un dungeon crawler decisamente arcade: il sistema di combattimento si basa sullo schivare ondate di colpi muovendo con maestria il proprio alter ego pensando allo stesso tempo a portare a segno i propri: gli spostamenti del personaggio sono infatti controllati via tastiera attraverso il classico WASD, mentre la direzione degli attacchi segue il puntatore del mouse. Coordinare le fasi di schivata e attacco è dunque essenziale come in tutti gli arcade shooter, con la difficoltà che è data sia dal numero di nemici su schermo sia dalla loro pericolosità. Ciò è ovviamente enfatizzato nelle battaglie contro i boss: spesso ci si trova a dover oltrepassare veri e propri muri di fuoco nemico, con la destrezza del giocatore a costituire l'elemento cruciale per riuscire a sopravvivere.
    I dungeon sono popolati da una discreta varietà di nemici con routine di attacco sovente differenti: alcuni puntano su un rateo di fuoco più ampio sia esso in termini spaziali o temporali, altri su colpi inferiori in numero ma decisamente più letali, contrassegnati da maggiore dimensione come vuole il simbolismo del genere.
    In altre parole questo titolo offre un vero e proprio salto indietro nel tempo ai coin-up degli anni '80, non solo in termini grafici ma anche come tipologia di gameplay, seppur non manchino alcuni elementi decisamente più attuali, implementati per dare profondità alla struttura di gioco. Su tutti il fatto di essere prettamente multiplayer, con annesse feature social e numerosi elementi tipici dei giochi di ruolo.

    Dopo un breve tutorial che introduce ai pochi fondamenti si viene difatti catapultati nella città che fa da hub, in cui si può interagire con tutti gli altri personaggi presenti, siano gli altri giocatori del server scelto o gli NPC attraverso cui prendere e consegnare quest, oppure commerciare oggetti. Questi rappresentano il sistema di gioco più espanso, sia per la presenza delle immancabili e utilissime pozze per rigenerare vita e mana sia per i tantissimi pezzi d'equipaggiamento di cui si viene in possesso nel corso delle avventure. Se il loro forte non è certamente la caratterizzazione estetica, che comunque (nei limiti di quanto può offrire lo stile grafico del gioco) non manca, lo è l'elevata differenziazione in armi, armature e accessori di vario genere. A questi è legato altresì il crafting: è infatti  possibile raccogliere diversi tipi di materiali, utili per realizzare oggetti via via più potenti mano a mano che si sale nelle skill relative, e non manca un completo sistema di potenziamento legato alla produzione di gemme. Il tutto ovviamente al fine di potenziare le sette statistiche secondarie del personaggio, con tanto di indice “pro-ism” a indicare la sua complessiva efficacia. Le opportunità per la caratterizzazione insomma non mancano, e oltre agli achievement è presente anche un grado di reputazione che conferisce il titolo nobiliare da cui invece dipendono i bonus per le cinque statistiche principali.
    Parlando infine delle feature social presenziano la chat, con diversi canali tematici, la friend list, la possibilità di unirsi in gilde e pure la presenza della modalità arena PvP per combattere contro altri giocatori.
    È però arrivando a quello che Magic Barrage in definitiva propone che ne emergono i limiti: a quanto sino ad ora descritto per la progressione non corrisponde infatti un impianto ludico altrettanto articolato: se è vero che è discreta la varietà in termini di ambientazioni e architettura dei dungeon, non c'è purtroppo un gran criterio in quello che vi succede una volta che si viene teletrasportati al loro interno. D'accordo che già il titolo, di per sé, lasci intendere che la giocabilità non vuole lasciare respiro, ma la difficoltà spesso si basa esclusivamente sulla confusione presente a schermo, con frotte di mostri e attacchi in arrivo da ogni direzione, con muri e ostacoli a fare da mero orpello e la presenza degli altri giocatori, più che un aiuto aumenta esclusivamente la complessità delle diverse fasi di gioco.
    Senz'altro si ha a che fare con un inferno caotico, e se questo era l'obiettivo degli sviluppatori può senz'altro dirsi raggiunto. Ma probabilmente non voleva essere l'unico come in definitiva è: sarebbe stata auspicabile una maggiore attenzione nell'offrire una giocabilità più ragionata, specie negli scontri coi boss ostici avversari che richiederanno diversi minuti e tanti riflessi per essere eliminati. Questo è aggravato dalla scarso coinvolgimento offerto dalle quest (fanno eccezione le simpatiche cut-scene della storyline) da ripetere sino a esaurimento, nonché dalla pochezza di tutto il comparto tecnico. Lo stile a 8 bit dovrebbe insomma necessariamente sottintendere fascino a palate, cosa che qui invece manca anche per animazioni ed effetti piuttosto anonimi, un sonoro agghiacciante e un bilanciamento generale da rivedere sotto diversi aspetti, su tutti il confronto tra classi e i costi del crafting, oltremodo eccessivi. 

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