Piattaforme:PC
Genere:Strategico
Prima di addentrarci nell’analisi di Wars of Napoleon, è bene spendere qualche parola su AGEOD. Per chi non la conoscesse, la software house è sinonimo di wargame e nel suo curriculum appaiono titoli come Thirty Year’s War, To End All Wars e Hannibal: Terror of Rome, produzioni tutte accomunate dalla maniacale ricostruzione storica degli eventi e dei luoghi. Wars of Napoleon segue in pieno lo scia e si propone come una vera gioia per gli amanti del periodo storico delle Guerre Napoleoniche, dato che fino alla più piccola città presente sulla mappa rispecchia alla perfezione ciò che era tra il 1805 ed il 1815. La fedeltà di Wars of Napoleon emerge non appena si entra nella modalità principale, dove sono presenti ben tre scenari e tre campagne differenti. In generale, la prima tipologia di gioco è limitata a un territorio più circoscritto, mette in scena un evento particolare e coinvolge un numero minori di fazioni. Nello specifico il primo scenario, utile per prendere confidenza con le complesse meccaniche di Wars of Napoleon, racconta gli ultimi giorni del generale corso dopo la sua fuga dall'isola d'Elba ed è concentrato nella zona di confine tra il Belgio e la Francia nel giugno del 1815. La difficoltà aumenta leggermente nel secondo scenario, che porta indietro le lancette dell'orologio fino all'ottobre 1815, nei fatidici giorni che precedettero la battaglia di Austerlitz, che vide contrapporsi il nascente impero francese e quello decadente austro-ungarico. Infine, l'ultimo scenario racconta la vittoriosa campagna di Prussia di Napoleone, quando nel 1807 l’esercito francese si spinse fin dentro Berlino e costrinse le forze tedesche alla ritirata verso est. Per calare ancora di più il giocatore dentro l'atmosfera di quei giorni, tutti gli scenari sono introdotti ed accompagnati da un accurato resoconto storico che narra in dettaglio tutte le motivazioni che hanno determinato i vari schieramenti, le alleanze e le disposizioni delle truppe sui confini. Avviando uno di questi tre brevi scenari, come sopra detto, il giocatore avrà a disposizione una breve porzione dell'Europa, molte delle peculiarità della campagna che introdurremo più avanti sono inibite e tutta l'azione verterà attorno all'aspetto bellico, dato che le alleanze e le fazioni nemiche sono già determinate. Le tre campagne si caratterizzano invece per abbracciare un lasso di tempo più ampio - approssimativamente dal 1805 fino al 1815 - e per estendere il proprio raggio di azione su tutta l’Europa. A dire il vero, in questa modalità di gioco sono presenti anche alcune regioni chiave extra-europee, come i territori dell’America del Nord, le isole dell’Atlantico o, ancora, gli Urali ma la scelta di relegare queste regioni dentro dei box a sé stanti posti ai bordi della mappa non si è rivelata un’ottima trovata. All'interno della campagna le fazioni giocabili aumentano in modo notevole, e l’Impero Ottomano o della Spagna sono direttamente gestibili, così come assumono una maggiore importanza anche le fazioni minori, non giocabili, ma che svolgono un ruolo fondamentale nel balletto delle alleanze: la diplomazia ha infatti un’importanza cruciale e assicurarsi l’appoggio dei piccoli stati cuscinetto si rivela una mossa vincente nello scacchiere europeo, dove le superpotenze sono in costante lotta fra di loro e sono costrette a difendere i loro estesi confini. Con le dovute proporzioni, in questa fase Wars of Napoleon si avvicina ai grand strategy di Paradox, grazie all'ampio ventaglio di possibili trattati da stipulare con gli altri stati e con un senso di progressione donato al proprio regno o impero dal sistema delle riforme militari. Detto questo, non aspettatevi però di poter plasmare secondo il vostro volere i tratti principali della fazione perché, a differenza di quanto succede ad esempio in un Europa Universalis, non vi sono tecnologie da sbloccare o particolari politiche o forme di governo da stabilire. In ogni caso, si tratti di singolo scenario o di vasta campagna, i feticisti della storia faranno salti di gioia per quello che si troveranno davanti agli occhi: non solo guidando la Francia, la Gran Bretagna o l’Austria si gestiranno i vari Napoleone, Ney, Wellesely o Karl Mack in persona, ma ogni singola truppa proviene esattamente da quel contesto storico: così l’esercito francese conta nelle sue file la Brigada Pietri o la Brigada Ballard, quello Prussiano mette in campo la Leibgarde con la sua divisione di granatieri, mentre le file inglesi contano al loro interno la cavalleria belga-olandese o la brigata di fanti hannoveriana guidata da Sir Henry Clinton. Come se non bastasse, oltre ai nomi ed i rispettivi comandanti, tutti i corpi d’arme, rappresentati dentro le icone disposte sulla mappa, indossano esattamente la loro uniforme: insomma, raramente abbiamo visto così tanto sforzo profuso da parte di una software house per ricreare fino all’ultimo dettaglio l’esatto contesto storico di uno strategico. Proprio per essere pignoli, potremmo forse soffermarci sulla minore attenzione posta verso le fazioni minori, ben visibile nei ritratti dei loro leader molti stilizzati, ma sarebbe davvero come cercare l’ago in un pagliaio.
Concludiamo la nostra recensione di Wars of Napoleon spostando la nostra attenzione sul comparto tecnico, che purtroppo vive fra molti alti e bassi. Avviata la partita, il colpo d’occhio restituito dalla mappa è più che buono e sono apprezzabili i molti dettagli riposti nell'arricchimento delle varie provincie, caratterizzate tutte da montagne, boschi, fiumi o laghi. Naturalmente, la cosa più riuscita è la realizzazione artistica delle icone delle singole unità: in quelle dei tantissimi generali - almeno quelli delle fazioni principali - sono presenti esattamente i loro ritratti, mentre quelle della fanteria, della cavalleria o dell’artiglieria danno l’impressione di essere state disegnate a mano, con tutto l’attenzione verso il realismo storico. Purtroppo, la pregevole realizzazione tecnica ed artistica - nei limiti dei 1810 Mb - non è supportata adeguatamente da Athena, il motore di gioco proprietario, che fatica non poco a muovere tutto quello che è presente sulla mappa. Per questo motivo, spostare la visuale da un punto all'altro della mappa è un’azione stranamente complicata e fastidiosa, così come fare lo zoom su una singola zona, operazione che avviene a singhiozzi. Infine, spiace constatare come i mesi intercorsi fra la prima pubblicazione e l’arrivo su Steam non siano stati utilizzati per correggere ed eliminare quei fastidiosissimi bug che non di rado si presentano e che costringono ad una chiusura forzata del gioco. Insomma, tanta cura per la storia e per la strategia, ma molta di meno per la stabilità delle prestazioni e del gioco più in generale.
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martedì 10 maggio 2016
Wars Of Napoleon
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