Ethero

mercoledì 8 gennaio 2014

Alien Isolation

  • Genere:Survival horror

  • Sviluppatore:Creative Assembly

  • Data uscita:Meta' 2014

     

    Sono passati ben quindici anni da quando la nave Nostromo è andata distrutta, lanciando Ellen Ripley nello spazio più profondo a bordo di una capsula di salvataggio. Gli sviluppatori hanno voluto fortemente legare il loro prodotto al primo film della serie, ispirandosi in maniera pesante alle atmosfere originali e andando a dare vita ad una trama che facesse da collegamento tra il primo e il secondo film.
    Quello che succede tra le due pellicole infatti rimane ad oggi un incognita e i ragazzi di Creative Assembly, grazie alla licenza ufficiale, vogliono provare a dare la loro versione dei fatti. Una spedizione di soccorso è stata inviata verso il Nostromo non appena il contatto è andato perso e tra i membri dell'equipaggio della nuova squadra spunta un nome davvero familiare: Amanda Ripley. Amanda, come il cognome dovrebbe facilmente farvi intuire non è altro che la figlia di Ellen, partita in missione come volontaria proprio per cercare tracce della madre e scoprire la verità su quanto accaduto a bordo dell'astronave.
    Questo è quanto sappiamo attualmente della storia e tantissimi sono i punti di domanda che ci affollano la mente. Per fare un po' di chiarezza bisognerà attendere tuttavia ancora qualche mese, dato che su questo aspetto gli sviluppatori erano decisamente abbottonati: una cosa però è certa, gli alien ci saranno... anzi, l'alieno.
    Come vi accennavamo inizialmente, Creative Assembly ha voluto proporre al pubblico un'esperienza di tensione e terrore che si avvicinasse in maniera sorprendente a quanto visto nel primo film, con una sola creatura praticamente immortale capace di fare a pezzi un intero equipaggio. Nella parte da noi giocata la situazione era decisamente simile a quanto visto su pellicola. La stazione spaziale che ci ospita è stata presa d'assalto e i segni di lotta, con membri dell'equipaggio fatti a pezzi ed androidi sparsi un po' ovunque lasciano poco spazio all'immaginazione: non siamo soli. Come un alien sia salito a bordo resta ancora un mistero, ma tanto basta per dare vita ad un survival horror come non se ne vedevano da tempo, con una visuale in prima persona pronta a farci immergere completamente nella protagonista.
    Sono l'oscurità e la quiete ad accoglierci, un silenzio che gela il sangue nelle vene. Le tubature che scricchiolano e il ticchettio di quei maledetti passatempo sui tavoli di quella che in passato poteva essere una sala d'attesa servono solo a renderci ancor più nervosi, e il fatto che il nostro indicatore di movimento non segni nulla peggiora soltanto la situazione. Sappiamo di essere osservati, abbiamo quella terribile sensazione addosso e sappiamo altrettanto bene che chi ci segue riesce a fiutare la nostra paura, come un cacciatore riuscirebbe e sentire la sua preda ferita a chilometri di distanza. Purtroppo non sono chilometri a separarci dall'enorme creatura ma solo pochi metri, un gap che può essere colmato nel giro di pochi secondi, significando la nostra morte. Il momento dopo la certezza: l'alieno si staglia eretto dietro una porta, come un colosso monolitico nero, fermo e attento, alla ricerca della sua prossima vittima. 
    Ora che sappiamo dove si trova abbiamo solo una possibilità: fuggire il più velocemente e il più silenziosamente possibile. La cosa purtroppo non è facile come sembra, visto che l'alien è dotato di un'intelligenza artificiale sopraffina, è capace di sentire suoni, odori e ci vede dannatamente bene anche al buio, cosa che invece per noi è praticamente impossibile. Il gioco ci lascia quindi scegliere se proseguire quasi a tentoni nell'oscurità o accendere una torcia portatile sperando di non essere scorti dal mostro. Il concetto alla base del tutto è davvero eccellente e gli sviluppatori ci hanno spiegato che la loro volontà è quella di lasciare il giocatore in un limbo decisionale marcato: meno sappiamo di quanto ci circonda più siamo al sicuro. 
    Nel caso volessimo sporgerci da una copertura per dare un'occhiata alla stanza potremmo a nostra volta essere visti e uccisi in pochi istanti. È così che Amanda  tenterà di muoversi guardando solo la mappa, strisciando dietro i tavoli e i resti di una base spaziale ormai a pezzi, nascondendosi negli armadietti o tentando fughe rocambolesche sperando di sfuggire alla presa della morte.
    Correre tuttavia è una soluzione estrema e solitamente non porta a nulla di buono, a meno di non avere la certezza di raggiungere il punto di salvezza più vicino: un portellone automatico o una porta blindata per esempio. Alien Isolation arriva dove nessun altro gioco di Alien era mai giunto, mischiando finalmente la licenza con la paura più assoluta, un'opzione ormai sempre più spesso accantonata in favore di un gameplay action che però per forza di cose riusciva a sposarsi solo con il secondo capitolo della serie. Il nuovo prodotto Creative Assembly, invece, darà al giocatore un numero limitatissimo di armi da fuoco e queste dovrebbero servire, il condizionale è d'obbligo in questo caso, solo per ferire l'alieno o affrontare minacce ben più umane. Non mancherà anche un sistema di crafting e collezionabili da raccogliere durante la fuga, ma su questi punti gli sviluppatori non hanno elargito ulteriori dettagli.
    Alien Isolation ci ha soddisfatto, anche se non ci ha lasciato proprio a bocca aperta, dal punto di vista tecnico. L'intera base spaziale è asettica nel complesso, ma ricca di riferimenti scenici capaci di richiamare la saga in molteplici modi. A partire dagli stemmi sulle tute dell'equipaggio, fino ad arrivare a chiari rimandi alla Weiland, i superfan non potranno che rimanere colpiti dall'attenzione profusa dagli sviluppatori nei dettagli, dettagli però non così curati sotto l'aspetto grafico. Il titolo è leggermente frenato dalla diffusione multipiattaforma (old gen, current gen e pc) e, anche se l'oscurità nasconde bene quasi tutte le magagne, un po' di aliasing e qualche piccolo problema di illuminazione si sono fatti vedere: due punti sui quali bisognerà lavorare prima della release prevista per fine 2014. I movimenti dell'alien invece, le sue fattezze e i rumori di fondo sono perfetti, con una tensione crescente ad ogni passo aiutata da una visuale in prima persona che sfoca quando il giocatore va ad osservare il sensore di movimento trasformando in possibili minacce normalissimi elementi dello scenario, mantenendo così sempre altissimo il coinvolgimento per una tensione palpabile che ci accompagnerà lungo tutto il corso di questa nuova e durissima avventura.

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