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domenica 15 marzo 2015

Mortal Kombat X

  • Piattaforme:PC, PS4, Xbox One

  • Genere:Picchiaduro

  • Sviluppatore:NetherRealm Studios

  • Data uscita:14 aprile 2015

     

     

    Parliamoci chiaro: Mortal Kombat è un marchio che deve una significativa parte del suo successo alla violenza inaudita. Come le scene più epiche dei film splatter, le fatality di Mortal Kombat sono ricordate con un sorriso sulle labbra da molti giocatori per la loro assurdità, capace di rivaleggiare con le peggiori sequenze di Final Destination o dei vecchi film di Peter Jackson. Il fatto è che, quando la serie ha abbandonato le sale giochi per entrare nelle case dei possessori di una console, si è presentato il problema di costruire attorno al gioco una trama. Un problema che, forse, era più un chiodo fisso degli sviluppatori che dei giocatori, che forse avrebbero preferito fare a meno di alcune trame cucite su questo franchise (e questo include la trama della trasposizione cinematografica, vero e proprio blockbuster trash degli anni Novanta).
    Con il reboot di Mortal Kombat del 2011 ad opera dei NetherRealm Studios, gli sceneggiatori decisero di utilizzare la trama in maniera pretestuosa per costruire un grosso recap di tutta la parte narrativa dei vent’anni precedenti e, indovinate un po’, la trama faceva abbastanza schifo. Perché nel momento in cui si cerca di dare una motivazione alla violenza con drammaticità (o presunta tale) si finisce inevitabilmente per prendersi troppo sul serio, realizzando qualcosa che sembra dimenticarsi dello spirito un po’ cazzaro di questo gioco, sul quale si spendevano le monetine per farsi due risate, non di certo per salvare l’umanità dalle forze del male.
    Così, alla GDC di San Francisco il nostro hype era sotto i tacchi quando ci dissero che la prova sarebbe stata dedicata alla modalità storia. Ci aspettavamo il solito polpettone da picchiaduro, privo di anima e incapace di suscitare qualunque emozione. Ma, fortunatamente, negli uffici dei NetherRealm qualcuno deve avere alzato la mano ed affermato: “Hey, fanculo la serietà: facciamo una cosa così trash e tamarra da rendere evidente l’intento faceto”. E, diamine, ci sono riusciti.
    Tenetevi forte, perché la trama di Mortal Kombat X è qualcosa di epico. Dopo la sconfitta di Shao Kahn, il mondo cade in una nuova guerra: anziché seguire le regole del Mortal Kombat imposta dagli Dei Antichi, Shinnok decide di muovere guerra contro Raiden e il suo clan. Durante la battaglia molti degli eroi storici del Mortal Kombat cadono, e vengono resuscitati sotto forma di zombie per combattere dalla parte di Shinnok contro i superstiti, il tutto sotto la guida di Quan Chi.
    Insomma: in Mortal Kombat X abbiamo a che fare con una serie di storici combattenti (che includono Jax, Sub Zero, Stryker, Smoke) trasformati in zombie e alla mercé dell’ex Dio Antico, Shinnok. L’assurdità della trama ben si sposa con la lunga sequenza iniziale, nella quale ci troviamo su di un campo di battaglia dove dei soldati stanno fronteggiando una serie di demoni alati, che ovviamente hanno la meglio e strappano a unghiate le teste (con tanto di caschetto) dei militari. La sequenza si sposta quindi nel cielo, a bordo di un elicottero da assalto con Johnny Cage, Sonya e Kenshi, accompagnati da un pilota e qualche soldato. Dopo una orribile battuta sulla cecità di Kenshi che sembra essere uscita da una meme con protagonista Andrea Bocelli, il pilota viene colpito in testa da un “misterioso sperone” e l’elicottero inizia a precipitare. Quando gli occupanti sembrano avere ripreso il controllo del velivolo, ecco teletrasportarsi a bordo Scorpion, che uccide tutti i soldati, fa cadere Kenshi in strada e inizia una sanguinosa battaglia con Johnny Cage, nella quale il giocatore è chiamato a compiere alcuni semplici QTE che si concludono con l’immancabile sequenza in cui i due contendenti si dondolano in bilico sul pattino dell’elicottero, continuando a menarsi fino a che Scorpion non cede. L’elicottero precipita, e la nostra battaglia continua per le vie della città, questa volta in un vero scontro che termina con la fuga del nostro contendente e il salvataggio di Sonya dal relitto dell’elicottero in fiamme.
    Avrete immediatamente capito che la premessa del gioco ben si presta a incarnare l’anima di questo gioco, senza mortificare i fan con una trama troppo seria e presentandoci un miscuglio di azione, battute trash e - ovviamente - nemici zombie che ci ha fatto ridere a crepapelle. Probabilmente l’aspetto narrativo del gioco dividerà il pubblico in due: una certa fetta di appassionati troverà la trama di Mortal Kombat X stucchevole e poco ispirata, mentre un’altra metà si divertirà nel constatare come il gioco stia cercando di compiere un’operazione simile a quella fatta da Sam Raimi con la serie La Casa, dove la violenza e l’apparente drammaticità delle azioni scaturisce in una comica assurdità. Probabilmente, bisognerà essere dell’umore giusto per godersi appieno gli aspetti narrativi di Mortal Kombat X, ma nella breve prova a nostra disposizione siamo abbastanza convinti che noi rientreremo nella metà dei giocatori felici di questa svolta tamarra, rumorosa e kitsch.
    Oltre a un divertente primo excursus sulla modalità storia del gioco, abbiamo potuto apprezzare anche alcune novità presentate nel corso della GDC. Non abbiamo da segnalare novità dal lato del gameplay, avendone parlato ampiamente nelle precedenti preview. Si nota una leggera limitazione nell’uso dello scenario a proprio favore, che è limitato da una barra di energia che si consuma ad ogni utilizzo degli elementi scenici per infliggere danni all’avversario.
    Le novità di Mortal Kombat X, infatti, sono da individuarsi principalmente nell’arrivo di alcune nuove modalità. Anzitutto, anche in vista dell’arrivo della versione mobile del gioco (di cui ci occuperemo in altre sedi), è stato pensato di creare una sorta di modalità online in continua evoluzione chiamata Faction, in cui ogni giocatore sceglie una fra cinque fazioni - Black Dragon, Brother of Shadow, Lin Kuei, Special Forces e White Lotus - e combatte in una rete cross-platform per aumentare il punteggio della propria squadra. Qualunque azione compiuta nel gioco, dagli scontri online fino al single player, contribuisce ad aumentare il punteggio e dunque il prestigio della propria fazione.
    Infine, è stata presentata la modalità Living Towers, diretta evoluzione delle vecchie e amate Challenge Towers ma qui rese dinamiche dalla presenza della rete. In breve, ogni torre presenterà diverse sfide, cambiate di continuo (anche due volte al giorno nelle cosiddette Quick Tower) dal team di sviluppo. In questo modo, Mortal Kombat X dovrebbe offrire sfide costantemente aggiornate (e uguali fra tutti i giocatori) prolungando di molto la vita del prodotto. Un aspetto che, francamente, accogliamo con felicità.
    Infine, non va trascurato l’aspetto tecnico. Mortal Kombat X è un gioco che, da un punto di vista grafico, ci lascia certamente un’ottima impressione. Le animazioni sono più fluide e in numero maggiore, e in generale il gioco dà un senso di velocità aumentato rispetto al suo predecessore. Le mosse X-Ray danno un’incredibile soddisfazione (e ci fanno digrignare i denti di fronte a qualche osso spezzato con veemenza) e le fatality, ancora una volta, fanno davvero sghignazzare. “Come potete notare, abbiamo deciso di ridurre la violenza delle fatality” ha scherzato un producer dei NetherRealm, dopo averci mostrato un povero combattente al quale era appena stato estratto l’intestino attraverso la bocca. Non ci resta che sperare in una localizzazione all’altezza: Warner, se non hai i soldi per il doppiaggio, sappi che ci possiamo accontentare dei sottotitoli. Ma Cage doppiato dal sosia vocale di Alberto Tomba risparmiacelo questa volta, grazie.

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