Genere:Gioco di ruolo
Sviluppatore:Cryptic
Neverwinter prende gran parte del suo colore, delle locazioni e dei personaggi principali dai Forgotten Realms,
come abbiamo appena detto, più precisamente dalla quarta edizione di
D&D.Pur recuperando alcuni elementi tipici dal Pen & Paper più giocato di sempre, il lavoro dei Cryptic
si limita a sfruttare il tiro dei dadi in forma limitata solo durante
la creazione del personaggio, per abbandonare poi il sistema dell’ultima
edizione in virtù di un gameplay nettamente più indicato per un MMO.
Si
parte dalla creazione del personaggio, che non offre una gran scelta
iniziale: solo sette le razze per ora disponibili, con umani, mezzorchi,
elfi, nani, tiefling, halfling, e mezzelfi. Cinque invece le classi,
poche a detta degli stessi sviluppatori, che però hanno affermato di
volerne aggiungere molte altre dopo la release, e di aver dato molto nel
perfezionamento di ognuna di queste. Le opzioni sono quelle tipiche,
con due tipologie di guerriero, una difensiva con spada e scudo e una
offensiva armata con uno spadone a due mani, un chierico, un mago e
l’immancabile ladro. Più che discrete invece le opzioni di
personalizzazione, con preset modificabili in modo piuttosto limitato,
ma una pregevole scelta di info legate al background del proprio alter
ego.
La giocabilità è quella di un action rpg, fortemente
distaccato dal ripetitivo cliccare di hotkey dei MMORPG più anziani, ma
contemporaneamente abbastanza unico da non andare a copiare i titoli più
recenti del genere. Il mouse, innanzitutto, funge perennemente da
puntamento, in una struttura che forza il giocatore a muoversi con la
tastiera e a legare gli attacchi primari a un click. L’UI è piuttosto
limitata, strutturata a mò di misto tra un MOBA e un MMO di stampo
classico. Gli slot dove le abilità ottenute sono equipaggiabili sono
pochi, ma le hotkey sono tutte nei paraggi dei comandi di spostamento, e
pensate per essere intuitive da utilizzare durante le battaglie.
Tutto
si fonde ottimamente con le abilità, che sono basate sul movimento,
piuttosto spettacolari, e si sbloccano con una certa rapidità, offrendo
una discreta scelta di tecniche offensive e difensive già arrivati al
decimo livello
La
nostra scelta, piuttosto banale, è caduta sul guerriero con arma a due
mani, una classe pensata per il DPS e specializzata nell’eliminazione di
nutriti gruppi di nemici. La strada intrapresa dai Cryptic pare diversa da quella vista in Guild Wars 2,
pertanto le classi sono piuttosto semplici da inquadrare in un “ruolo”
specifico. Tuttavia, le possibilità di sviluppo alternativo non sono
state eliminate. Ogni classe ha tre rami di feats, che se approfonditi a
forza di skill points permettono di variare l’utilità delle stesse,
rendendo ad esempio il guerriero offensivo capace di buffare e
supportare i propri alleati, o il ladro un controller con una certa
propensione alla fuga. Non solo DPS, Tank e guaritori, insomma, pur
mantenendosi stabilmente nel cerchio tracciato dall'immancabile trinità
degli MMO.
E’ un sistema che funziona, supportato anche dalla
buona velocità dei combattimenti e dalla responsività dei controlli,
che rendono ogni opzione divertente da utilizzare. I fondamentali
vantano lo stesso attaccamento alla stabilità del passato, ma sono
infarciti di novità interessanti. Tutto il gioco è strutturato a
istanze, con numerosi dungeon facilotti da affrontare in gruppo o in
solitudine, e tantissime quest ricche di dialoghi. La narrativa è
piuttosto scadente e dimenticabile, anche per la mancanza di filmati
d’intermezzo di qualità o personaggi carismatici: carte dorate come
Elminster e Drizzt sono probabilmente l’asso nella manica di Cryptic per le storyline più avanzate.
Le
quest che abbiamo incontrato ci sono parse in generale poco
impegnative, tuttavia trattandosi della fase iniziale è difficile pesare
realmente fino a che punto gli sviluppatori abbiano fatto centro con il
calcolo della difficoltà. Le novità però abbiamo potuto visionarle da
subito, prima fra tutte la Foundry, un interessantissimo editor di quest
che permette all’utenza di creare avventure personalizzate con premi ed
esperienza proprio come quelle basilari. L’idea è geniale, perché dona
al titolo una quantitativo infinito di contenuti in continuo
miglioramento, inserendo il modding nello scheletro del prodotto e
sfruttando un comodo sistema di rating delle creazioni che premia i
migliori “dungeon master” improvvisati. Per ora i lavori della community
sono grezzi, per via delle limitazioni dell’editor e dei brevi beta
weekend, ma tale opzione ha il potenziale per divenire il fulcro
dell’esperienza se migliorata a dovere in futuro.
Vi
sono altre idee lodevoli nel sistema, tra cui un calendario di world
events nell’angolo dello schermo che permette di affrontare boss e
unirsi a gruppi di giocatori con facilità incredibile, la netta
separazione degli equipaggiamenti dai mercanti in base alla classe
usata, il fatto che il parlato dei quest giver continui una volta presa
la missione, per chi desidera seguire la storia e mantenersi comunque in
movimento. Molti anche i tocchi di classe riconoscibili dai giocatori
di Dungeons & Dragons, visto che i programmatori sembrano aver tentato di mantenere un’atmosfera il più fedele possibile a quella dei Forgotten Realms.
Particolarmente curiosa è, la scelta dei Cryptic
di rendere la valuta speciale di Neverwinter, gli Zen Points,
ottenibile anche con il sudore della fronte e scambiabile con diamanti
guadagnati durante le istanze. Chiaramente spendere denaro sonante
permetterà di ottenere prima un sacco di gingilli interessanti, tra cui
cavalcature stilosissime, ma per ora non sembrano esserci oggetti in
grado di dare vantaggi sensibili ai giocatori e questo è positivo.
Peculiare, infine, persino il crafting system, che seppur classico nei
menu e nella gestione richiede classi e kit specifici per la raccolta
dei materiali e offre un gran quantitativo di possibilità.
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