Ethero

lunedì 22 aprile 2013

Sacred Citadel

  • Genere:Azione

  • Sviluppatore:Southend Interactive

         Data uscita:17 aprile 2013

 Se avete vissuto l'era delle sale giochi sul finire degli anni 80/ primi anni 90 non potete non amare gli hack 'n' slash a scorrimento. Essere cresciuti con Double Dragon, i vari Golden Axe e Dungeons & Dragons ha lasciato in noi un ricordo bellissimo e, sebbene siano veramente pochissimi i titoli recenti di valore, ogni volta che uno sviluppatore tenta di dare una spolveratina al genere la nostra voglia di metterci le mani sopra sale sempre in maniera pasmodica.
Qualcuno vi è riuscito e titoli come Castle Crasher, sono stati in grado di svecchiare la formula grazie a un character design di primo piano ed una longevità più che soddisfacente. Molta era la curiosità quindi intorno a Sacred Citadel, spinoff di una serie che si appresta ormai a raggiungere il traguardo del terzo capitolo, un gioco che prometteva di far faville, forte di una narrazione profonda e di un impatto visivo più che soddisfacente.
L'impero vuole sfondare le porte della cittadella custodita dai serafini e per farlo ha dato vita al Gatebreaker, essere dalla potenza distruttiva incredibile, insufficiente tuttavia a penetrare nella fortezza. Solo due ulteriori artefatti possono permettergli di sfondare i sacri cancelli, constringendo l'impero ad affidarsi alle tribù dei Grimmoc per recuperarli, rozzi orchi brutali e abbastanza stolti da farsi ingannare senza troppi problemi.
Durante l'assalto ad una città l'Impero si imbatte però incautamente nel nostro quartetto di eroi che tranquillamente stava sorseggiando birra in una taverna. Uno degli inizi più classici insomma, senza particolari spunti originali o di interesse.
Noi impersoneremo proprio uno di questi personaggi, tra i quali spiccano il classico guerriero tutto muscoli, l'arciere, la maga in grado di manipolare gli elementi e una sciamana dai poteri curativi.
Tutti i personaggi purtroppo hanno uno stile di gioco molto similare e, fatta eccezione per le armi secondarie, le combinazioni di colpi sono tutte troppo simili. La scelta di dare alle quattro classi la possibilità di usare il dual wield e tutte le armi di gioco appiattisce in maniera pericolosa l'esperienza, tanto da rendere quasi irrilevante la scelta del personaggio principale.
Il gioco prevede un sistema di combattimento basato principalmente su due tasti, da alternare insieme alla levetta direzionale così da dare vita a combinazioni differenti.
Purtroppo all'atto pratico le combo sono fin troppo marginali dato che la semplice alternanza di due colpi rapidi e uno potente vi permetterà di far cadere a terra gli avversari, permettendovi poi di infierire su di loro con combo lunghissime.
Non ci vuole molto infatti a raggruppare tutti i nemici in un unico punto, farli cadere a terra e colpirli tutti insieme senza che questi riescano minimamente a reagire.Ad affiancare le combinazioni base intervengono poi colpi specifici per ogni personaggio, utilizzabili però solo dopo aver caricato una barra speciale, utili soprattutto per eliminare i boss di fine livello o da scatenare nei momenti di caos.
Lo schermo difficilmente si riempirà di nemici, se non nelle fasi finali, e il fatto di poter avanzare solo dopo aver eliminato completamente un gruppo di ostili evita che il giocatore si vada a mettere in pericolo da solo.
Praticamente inutile il tasto della parata, laddove schivate laterali e salti bastano e avanzano per evitare i pochi colpi avversari. La rotolata infatti vi donerà anche alcuni frame di invulnerabilità e vi permetterà di ignorare la collisione con i nemici e anche gli attacchi ad area, garantendovi una mobilità esagerata.

La trama di Sacred Citadel si dipana attraverso quattro atti, divisi a loro volta in cinque o sei livelli l'uno.Ammazzando mostri il vostro personaggio guadagnerà esperienza, per un totale di quaranta livelli. Ad ogni level up riceverete due punti da spendere come meglio credete in quattro statistiche differenti che incrementeranno il vostro attacco base, i danni sulla distanza ,i danni magici e la difesa. Il bilanciamento tuttavia non è riuscitissimo e il nostro arciere, una volta pompate le statistiche al massimo era capace di eliminare praticamente ogni boss semplicemente attivando la super.
Altra cosa che non ci ha convinto è l'evoluzione a comparti stagni per quanto riguarda storia ed eroi. Non potrete decidere di volta in volta ad esempio che personaggio utilizzare ma sarete invece costretti a ricominciare con ognuno dal primo livello con tutte le sfide bloccate e non potrete nemmeno scambiarvi soldi ed equipaggiamento raccolto durante le missioni.
Non basta uno stile molto particolare e una grafica curata a risollevare le sorti di Sacred Citadel. Le animazioni sono apprezzabili solo per quanto riguarda i qauattro eroi, e i nemici sono facilmente dimenticabili. La brevità della campagna ha costretto inoltre gli sviluppatori a proporre pochi avversari, spesso ricolorati per indicarne la potenza differente ma con pattern di attacco identici. Nemmeno il sonoro spicca per qualità con una colonna sonora piuttosto dimenticabile ed effetti audio di scarsa fattura.
Vogliamo inoltre sottolinear come, già al day one, sia presente l'atto cinque sotto forma di contenuto scaricabile, che vi metterà faccia a faccia contro uno dei nemici più ricorrenti nella storia, tagliato brutalmente dalla trama per inserirlo successivamente. Una scelta che non approviamo nella maniera più assoluta.
Conclude il pacchetto la completa assenza di fisica, impedendo al titolo di farsi strada tra i migliori esponenti del genere.

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