Ethero

martedì 16 aprile 2013

Dead Island:Riptide

  • Genere:Survival horror

  • Sviluppatore:Techland

    Data uscita:26 aprile 2013

     Una delle particolarità del primo Dead Island è l'attenzione al combattimento corpo a corpo, non che le armi da fuoco siano del tutto assenti, ma certo ricoprono un ruolo di secondo piano rispetto ad altre produzioni con al centro lo sterminio degli zombie. Nel primo capitolo, infatti, armi e proiettili erano quasi un lusso, lusso che diventerà alla portata di tutti in Dead Island: Riptide. Già dalla missione introduttiva, una specie di prologo ambientato su di una nave battente bandiera australiana, non si può fare a meno di notare come le varie bocche da fuoco abbiano ora una posizione di rilievo all'interno, quantomeno, dell'iconografia creata dagli sviluppatori di Techland. Una virata in direzione della polvere da sparo dettata anche da precise ragioni narrative: se nel primo capitolo il conflitto era circoscritto ad una sola isola, ora il problema ha raggiunto ben altri lidi, non mancando di coinvolgere gli apparati militari di diversi paesi impegnati nel contenimento dei non morti.
    Un'altra novità che abbiamo potuto apprezzare durante la dimostrazione del primo livello è la rinnovata cura verso la creazione delle ambientazioni al chiuso, si tratta di frangenti nei quali non si può prescindere da un'atmosfera capace di rendere vive le pareti attorno a noi, e ci è parso che siano stati fatti avanti in questa direzione soprattutto grazie all'attenzione particolare verso il sistema d'illuminazione. 
     L'importanza dell'acqua è stata citata più volte durante la presentazione cui abbiamo assistito nella capitale britannica, sia sottolineando come essa stessa possa diventare un impedimento ed un vero e proprio pericolo per i giocatori, che presentando uno dei nuovi nemici che vedremo in Dead Island: Riptide, il Drowner. Dicesi Drowner, quel particolare tipo di zombie che, fingendosi morto sul pelo dell'acqua, salta sù all'ultimo momento per attaccare i malcapitati, magari dopo essersi mimetizzato in mezzo ad altri corpi senza vita. Niente di particolarmente innovativo, dunque, ma certo un'aggiunta gradita insieme a Grenadier (capace di lanciare i suoi organi interni come fossero proiettili) e Wrestler (dotato di un braccio abnorme utilizzato come un'arma).
    Il motore grafico che gira dietro le quinte di Dead Island: Riptide è il medesimo del primo capitolo, e si vede. Nonostante qualche miglioramento a livello di animazioni, un buon sistema di smembramenti ed una maggiora credibilità dei movimenti degli zombie, la produzione Techland non brilla per definizione e dettagli. Ancora non mancano varie compenetrazioni poligonali, così come le animazioni dei personaggi sono poco convincenti ed il frame rate non sempre rimane solido. Il sistema di cambiamenti atmosferici, novità di questo secondo capitolo, è un'aggiunta gradita, ma non sempre perfettamente implementata, con piogge fulminee che si palesano per una manciata di secondi e come sono arrivate spariscono, sarà il clima dei tropici? 
    A livello di ambientazioni dobbiamo registrare una maggiore varietà, non solo giungla e sabbie, ma anche interni ed un'intera cittadina da esplorare anche verticalmente.
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